Aprirà finalmente a Napoli il museo dedicato a Totò? E quando? Se lo chiedono da tempo tantissimi, che in tutto il mondo, e non solo dunque a Napoli, sono legati, da un profondo affetto e da una stima incondizionata, al grande attore partenopeo, scomparso il 15 aprile 1967, 57 anni fa. Al riguardo, per sensibilizzare, ancora una volta, la pubblica amministrazione, segnatamente, il Comune di Napoli, rispetto ai ritardi oramai “storici “ per l’apertura di una struttura, viene lanciato l’ennesimo appello da Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, fondatore sul social network Facebook del gruppo: “ NOI AMIAMO TOTO’ “, al link http://www.facebook.com/groups/noiamiamototo/.
“ Il, 15 aprile – afferma Capodanno -, sono decorsi 57 anni dalla morte di Totò, oltre mezzo secolo. Eppure, nelle scarne occasioni nelle quali si è accennato alla vicenda, coincidenti quasi sempre con gli anniversari della nascita o della morte, non sono stati mai chiariti del tutto i motivi concreti che hanno ritardato per tanto tempo l’apertura del museo dedicato al “principe della risata”, nonché le iniziative messe in campo per superare gli ostacoli che di volta in volta si sono frapposti a tale apertura. In verità alla maggior parte dei tanti estimatori risultano incomprensibili quanto ignoti i problemi sorti per l’inaugurazione del museo, dopo oltre quarto di secolo, dal momento che il primo annuncio dell’apertura risale al 1996. Si confida che, in occasione di quest’ennesimo anniversario, si voglia fare finalmente luce sull’intera vicenda, facendo altresì conoscere lo stato dell’arte e il cronoprogramma per l’inaugurazione dell’atteso museo, dedicato al grande artista scomparso “.
” Al riguardo – puntualizza Capodanno – l’attuale ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, aveva annunciato l’anno scorso, nel corso di una recente televisiva, che, dopo il museo il museo dedicato a Caruso, si sarebbero lavorato per aprire finalmente nel capoluogo paretenopeo il museo dedicato a Totò. Ma, almeno fino a questo momento, alle parole non sono ancora seguiti fatti concreti “.