E’ questo un romanzo ibrido, definito da un noto attore “romanzo filmico”. Le sorelle Loreto, cercando Shakespeare, hanno trovato John Florio. Sicché ne hanno ricostruito la storia avvalendosi di documenti. I personaggi e i fatti in questa sceneggiatura realizzata per il cinema, sono tutti reali, fatta eccezione per Anonimus. L’italo-inglese Florio, eccellente linguista, traduttore, istitutore di nobili, grande umanista di origine italiana e grammatico compose anche il primo dizionario inglese-italiano di 44.000 voci per rendere accessibile agli inglesi autori come Dante, Boccaccio e Petrarca, ma non bastava… Florio aveva una forte passione: il Teatro. La teoria che seguono in maniera documentata le autrici è che William Shakespeare era l’insieme di tre diverse persone e personalità : la penna di John Florio, il volto di Will di Stratford, il palcoscenico di Richard Burbage. I tempi, tra il 500-600, i sovrani del regno inglese, l’incontro di Florio con Giordano Bruno, la vita londinese, la peste, gli amori, creano una ricostruzione che affascina il lettore.
La presentazione è a cura di Laura Bufano