Agli Incontri al Caffè de La Versiliana è stato ospite ieri, venerdì 30 agosto, il Presidente del Senato Ignazio La Russa. Il talk show promosso dalla Fondazione Versiliana in collaborazione con il Comune di Pietrasanta avrà protagonista il già Ministro della Difesa e fondatore – insieme a Giorgia Meloni e Guido Crosetto – di Fratelli d’Italia, che ai microfoni del direttore de ‘Il Giornale’ Alessandro Sallusti porterà il suo punto di vista sui grandi temi dell’attualità politica del nostro Paese. L’incontro è iniziato in via eccezionale alle ore 18 ed è durato un’ora circa.
Gli incontri al Caffè de La Versiliana sono tutti trasmessi in streaming sulle pagine ufficiali Facebook “La Versiliana” e Comune di Pietrasanta e sul canale Youtube “Fondazione Versiliana. Sono trasmessi anche su Noi Tv, Umbria Tv e Tv Parma.
‘Il centrodestra non ha mai avuto esitazioni nel respingere l’aggressione russa e nello schierarsi con l’Ucraina’. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, intervistato a La Versiliana dal direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti, smorza i toni dopo le polemiche sulle diverse note del centrodestra diffuso al termine del Cdm.
La Russa sottolinea che ‘quello che conta non sono gli atteggiamenti da interpretare ma i voti in Parlamento’ e, poi, rivela di aver avuto un breve colloquio telefonico con il premier Giorgia Meloni: ‘Le ho chiesto – racconta – come va e mi ha detto che va tutto bene, e in italiano significa che va tutto bene’. In politica estera, ribadisce la seconda carica dello Stato, contano i fatti e i fatti dicono che vi è ‘un’assoluta identità di veduta di tutto il centrodestra, che per altro è simile a una parte dell’opposizione’. Riguardo, invece, alle questioni europee, La Russa assicura che Giorgia Meloni ‘vuole fare gli interessi dell’Italia e degli italiani’ in quanto presidente del Consiglio e non in quanto leader di FdI. E, a tal proposito, parlando del ruolo che verrà affidato al ministro Raffaele Fitto, candidato ufficialmente commissario europeo per l’Italia, La Russa non ha dubbi: ‘Meloni si è mossa nella stessa maniera, e sarà una cartina tornasole’.
La Russa interviene, poi, sul cammino delle tre grandi riforme ‘accidentato, ma necessario’. Accidentato ‘perché non ho visto da parte dei partiti la volontà di trovare la migliore riforma possibile’, spiega il presidente del Senato che nota come sul premierato non vi sia stato alcuno ‘sforzo per trovare una possibile mediazione’ e attacca le opposizioni che respingono a priori l’elezione diretta del premier, ‘ma se la riforma presuppone quello è come se dicessi ‘discutiamo di qualsiasi vestito indosserai e poi vai in un campo per nudisti’. Sull’autonomia differenziata, La Russa si chiede se chi ha aderito alla raccolta firma per il quesito referendario abbia realmente letto il testo e se sia consapevole ‘del tenore della riforma’ oppure se il sostegno al referendum nasce da una semplice richiesta del proprio partito e invita a non dare giudizi affrettati ‘perché se interpretata nella maniera migliore questa riforma è indirizzata alla classi dirigenti, non devono aver paura i cittadini’. La Russa è convinto che la sorte del premierato verrà decisa dal referendum, quesito che non verrà personalizzato da Giorgia Meloni come fece Matteo Renzi. ‘Se gli italiani non dovessero approvarla ci terremo la forma di governo che abbiamo’, sentenzia. Sulla riforma della giustizia, La Russa avverte: ‘Non deve mai essere e neanche apparire una guerra alla magistratura’. Sull’immigrazione, il presidente del Senato non ha dubbi che sia necessaria una riforma della Bossi-Fini per regolare meglio i flussi di migranti, che servono all’Italia, ma senza chiudere le frontiere e prestando attenzione al pericolo del terrorismo.
Impossibile non affrontare il tema dell’ideologia. ‘Sciascia diceva che ci sono i professionisti dell’antimafia; ci sono anche i professionisti dell’antifascismo’, spiega La Russa rivendicando il fatto di aver sempre dato ‘sempre risposte adeguate’ sui valori contenuto nella Costituzione. E aggiunge: ‘Non voglio minimamente più tornare su questo tema’. Non manca, però, un passaggio sulle polemiche attorno alla Fondazione An, controllata da FdI: ‘E chi ci doveva stare? Gente di sinistra?’, chiede provocatoriamente La Russa che sulla sede di Via Acca Larentia, dove negli anni ’70 sono stati assassinati dei militanti del MsI, precisa: ‘A noi interessa che non diventi un bingo, una drogheria o qualcosa del genere, ma che rimanga sede storica’. E, infine, si passa ai temi economici. ‘Purtroppo, o per fortuna, sono in Parlamento dal ’92. Non c’è mai stata una finanziaria presentata in discesa, sono tutte in salita’, ha detto il presidente del Senato applaudendo ai successi del governo ‘in tema di occupazione, di migranti, di recupero dell’evasione fiscale’.