Ius Italiae, la proposta del Vice Premier Antonio Tajani

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La proposta avanzata dal segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, sotto un’ etichetta molto curiosa, ma che rende l’ idea, è il motore propulsore del dibattito politico che si sta trasformando in una sfida e in un’ opportunità. Concedere la cittadinanza a coloro che sono nati in Italia da genitori stranieri e a coloro che sono arrivati prima del compimento dei cinque anni, a patto che abbiano compiuto, gli uni e gli altri un ciclo di studi di dieci anni. E’ una sfida anche per la destra di Giorgia Meloni, per troppi anni confinata nella casa medievale – oscurantista, dei diritti negati. Diventa anche un’ opportunità per le opposizioni che dal PD , alla sinistra, a Italia Viva, stanno portando avanti da tempo la battaglia per il riconoscimento della cittadinanza per chi è arrivato nel nostro Paese e vive e lavora regolarmente da anni. La proposta forzista apre una strada per le opposizioni, di lavorare e creare i presupposti, in caso di elezioni di battere le destre. Tajani si trova, per adesso solo a percorrere la strada da lui tracciata, perché i suoi alleati sovranisti , si sono rifiutati di imboccarla, perché a loro fa comodo alimentare la paura tra i cittadini e l’ avversione verso gli immigrati; perché è più utile vivere in una perenne e costante campagna elettorale, anziché governare il Paese. Ma oggi i giochi sono finiti , gli italiani si aspettano risposte concrete alle loro domande e Salvini e Meloni lo sanno bene. A tal proposito cosa ne pensi Salvini , lo ha ribadito domenica in quel di Pontida, davanti ad una platea mezza vuota, nonostante la propaganda e l’ arrivo dei nazi- patrioti, Orban , il leader del Fpo, i video messaggi stucchevoli di Bolsonaro e della Le Pen. Addirittura i giovani leghisti hanno indirizzato invettive ad Antonio Tajani, definendolo, scafista. Una vera e propria apoteosi dell’ Europa nera. Ma per la Premier il discorso è diverso, perché la proposta avanzata dal suo Ministro degli Esteri, costituisce una sfida e nel contempo un’ occasione per sganciarsi da Salvini e da quell’ isolamento in cui volontariamente si è trovata in Europa. Occorre un atto di coraggio e una visione alta della politica e del futuro del Paese, per compiere delle scelte che ormai non possono più attendere. E’ tempo che non si lasci più condizionare da Salvini e dai patrioti di Orban, dalla destra reazionaria di Marie Le Pen, come è accaduto in occasione del voto alla rielezione di Ursula von der Leyen. Ecco perché anche per le opposizioni che intendono lavorare per creare un’ alternativa credibile all’ attuale governo, il diritto di cittadinanza, costituisce una vera opportunità, tenuto anche conto che i governi di centrosinistra, nel corso degli anni hanno fatto ben poco su questo tema. Del resto concedere la cittadinanza ai giovani immigrati, non è affare di destra o di sinistra. Va fatto perché la storia lo richiede e il Paese ne necessita.

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