Il 14 ottobre è la Giornata che ricorda le vittime e i caduti trentini della Grande Guerra

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“C’è un significato profondo in questa giornata che il governo provinciale ha voluto istituire sette anni fa. Il nostro territorio fu infatti colpito più di altri dal Primo conflitto mondiale: in Trentino la guerra iniziò un anno prima che nel resto d’Italia, nel 1914, e l’anno successivo entrò direttamente nelle case della popolazione. Circa un terzo dei trentini furono sfollati, mentre 60,000 furono i soldati che militarono nell’esercito austro-ungarico; di loro circa 12,000 non tornarono più. Il conflitto toccò dal vivo famiglia per famiglia. La Giornata dedicata alle vittime e ai caduti trentini della Grande Guerra vuole ricordare tutti loro: i soldati, ma anche i civili, i profughi, gli sfollati, tutti coloro che soffrirono e morirono in quel travagliato e drammatico periodo che sconvolse profondamente il nostro piccolo territorio”. E’ questo il pensiero dell’assessore provinciale alle politiche per la casa, patrimonio, demanio e promozione della conoscenza dell’Autonomia, Simone Marchiori, per la Giornata istituita con la Legge provinciale del 22 settembre 2017, n. 11.

Programma degli eventi

Domenica 13 ottobre il Museo storico italiano della Guerra di Rovereto propone due visite guidate gratuite alle ore 11 e alle ore 15. Nel corso della visita alle collezioni del Museo ci si soffermerà nelle sale dedicate alla fine della Prima guerra mondiale e agli anni immediatamente successivi, nei quali si sviluppano le diverse forme del ricordo e della memoria del conflitto. In particolare, si racconterà di quanto avvenne in Trentino e nella città di Rovereto dove, negli anni che seguirono la Grande Guerra, vennero dedicati numerosi monumenti e luoghi commemorativi in memoria dei caduti.

Info: la partecipazione alla visita guidata è gratuita con prenotazione obbligatoria allo 0464 488041, oppure scrivendo a didattica@museodellaguerra.it

Lunedì 14 ottobre la Fondazione Museo storico del Trentino propone un’apertura straordinaria del Forte di Cadine con visite guidate gratuite alle ore 14.30 e 15.30. Non è necessaria la prenotazione, basta presentarsi all’ingresso negli orari indicati. Si tratta di una visita guidata a uno dei primi forti austro-ungarici costruiti sul nostro territorio, una delle prime fortificazioni della Festung Trient, la Fortezza di Trento. Nel 2018 il Forte di Cadine ha ricevuto il Marchio del patrimonio europeo (European Heritage Label), assegnato ai siti che simboleggiano e celebrano gli ideali, i valori, la storia e l’integrazione europea.

Info: mail edu@museostorico.it, tel. 0461 230482

Lunedì 14 ottobre la Federazione degli Schützen del Welschtirol ha organizzato come tutti gli anni una cerimonia alle ore 10 presso il monumento contenente i resti dei soldati dell’esercito austro-ungarico nel Cimitero monumentale di Trento. Sono previsti gli interventi delle autorità, fra cui l’assessore provinciale alla promozione della conoscenza dell’Autonomia Simone Marchiori, e la deposizione di una corona.

La scelta del 14 ottobre

Allo scoppio della prima guerra mondiale il Trentino faceva parte dell’Impero austro-ungarico e confinava con il Regno d’Italia. Nell’estate del 1914 migliaia di trentini furono richiamati alle armi e inviati sul fronte orientale, in Galizia (territorio oggi diviso fra Polonia e Ucraina), per combattere contro l’esercito russo. Nel corso della Grande Guerra furono 60.000 in totale i trentini arruolati, circa 12.000 non tornarono. Un anno dopo, nel maggio del 1915, la dichiarazione di guerra dell’Italia all’Austria portò il conflitto nelle case dei trentini. Con l’apertura del fronte meridionale le zone di confine vennero evacuate. Furono oltre centomila i profughi sfollati, la maggioranza nell’entroterra dell’Impero austro-ungarico, principalmente nei campi di Braunau e Mitterndorf e nei Paesi della Boemia e della Moravia, altri furono evacuati dall’esercito italiano nel Regno d’Italia.

La data scelta ricorda entrambi questi aspetti: nell’ottobre del 1914 vi furono scontri sanguinosi sul fiume San, in Galizia, nel corso dei quali morirono molti soldati trentini, di contro nel novembre del 1915 entrarono i primi trentini nella “città di legno” di Braunau, il baraccamento destinato ai profughi evacuati allo scoppio della guerra con l’Italia.

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