Spiare la vita degli altri

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La vicenda del bancario di Bitonto (Bari) in servizio presso l’ istituto bancario, San Paolo/Intesa, che ha spiato i conti correnti di politici , magistrati, uomini dello spettacolo, ripropone ancora una volta la questione del dossieraggio. Ad oggi non si capisce ancora se Coviello sia solo un strano ‘ giocherellone’ e/o voyeur, o dietro ci sia qualcosa di diverso. La gravità del reato che la Procura di Bari gli contesta ( accesso abusivo ai sistemi informatici finalizzato ad attentare ai poteri dello Stato) in uno alla decisione di aprire un’ indagine su S.Paolo/Intesa, a titolo di responsabilità oggettiva nei confronti di un suo dipendente, fa capire la complessità della vicenda che potrebbe nascondere altri fini. La politica ed in particolare esponenti della maggioranza di governo, tra cui la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni non hanno perso tempo ad impinguare la narrazione del complotto, mai come oggi , comodo specchietto per le allodole, per mascherare l’ affanno della maggioranza governativa. D’ altra parte si sa che la vendita di informazioni, in Italia, vale sul mercato un bel po’ di soldi ed è anche uno ‘ straordinario ‘ mezzo di ricatto della classe dirigente. C’ è anche da evidenziare che la dimensione digitale del nostro tempo, dovrebbe far rafforzare i sistemi di sicurezza, ma in Italia sono molto fragili e per questo molto permeabili ad essere penetrati. Prima è toccato al finanziere Striano che ha compiuto migliaia di accessi al sos( segnalazioni di operazioni sospetti) , poi al bancario di Bitonto, domani toccherà, magari, a qualcuno che andrà a spiare le banche dati delle nostre cartelle cliniche. Il fantasma del dossieraggio e le sue dimensioni ormai stanno influenzando tutto il sistema Paese. Una voglia di’ voyeurismo ‘ sfrenato. E dunque il dossier e lo spione assumono, entrambi, dimensioni sempre più ampie e pervasive quanto più l’ opinione pubblica mostra di voler conoscere la vita degli uomini pubblici. Tuttavia chi ha il compito di mettere in sicurezza le infrastrutture, trova più comodo sostenere che alla base dei dossieraggi , ci sono manovre oscure. Un dato risalta agli occhi di tutti è che il mercato nero delle informazioni riservate ha tassi di crescita più delle criptovalute. Farebbe bene il Parlamento con spirito bipartisan, a fare seguire alle parole i fatti, e prestare orecchio all’ allarme che già da mesi il Procuratore Antimafia, Giovanni Melillo, sta lanciando in ogni in sede istituzionale sul mercato delle informazioni riservate e sulla sicurezza delle banche dati pubbliche e private che conservano le nostre stesse esistenze. Così si tutelerebbe di più il nostro sistema democratico.

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