Alla ‘Festa dell’ottimismo’ del Foglio a Firenze ‘fuoco amico’ contro Elly Schlein di De Luca e Gentiloni

Date:

“La segretaria Schlein ha poco tempo davanti per cambiare il Pd, che ancora oggi ospita tutto ciò che è contro natura, ragione e decenza”, a cominciare da “un gruppo dirigente che nel 90% dei casi non rappresenta nulla né nei territori né nella società italiana”. Dalla “Festa dell’ottimismo”, organizzata dal Foglio a Firenze, Vincenzo De Luca torna ad attaccare  Elly Schlein, con la quale ormai è in guerra aperta sul terzo mandato.

De Luca sottolinea: “Si deve attaccare un presidente di Regione eletto con il 70% dei voti, mentre a Napoli città il Pd è al 12%? È ragionevole che un partito politico, anziché sostenere quei pochi con un radicamento territoriale, si mette a sostenere quelli che non hanno mai conquistato un voto nei territori e che hanno come obiettivo il difendere la propria corrente e il proprio fondoschiena?”.

Sullo stesso palco Schlein aveva favoleggiato sul fatto che “noi ce la stiamo già cavando e piuttosto bene se ricordiamo da dove siamo partiti: dopo la sconfitta delle politiche del 2022 e contro tutti i pronostici siamo aumentati di 5 punti alle ultime europee e di 10 punti nei sondaggi rispetto a quelli di gennaio dell’anno scorso”.

Per De Luca “Schlein ha fatto delle cose interessanti: ha aperto la battaglia, oltreché sui diritti civili, anche sui temi del sociale”, ma si tratta di una piccola apertura, che prelude a nuova fiammata: “Dobbiamo convincerci che per governare un Paese come l’Italia devi avere un programma e una coalizione credibili. Ma oggi non c’è né programma né coalizione. Oggi il Pd è più isolato di due anni fa: i 5 Stelle hanno rivendicato una loro autonomia, Calenda sta per i fatti suoi, Renzi decide in autonomia. Quindi, con quale coalizione ci presentiamo?”.

De Luca ha sostenuto che “sono anni che insisto su vuoti programmatici clamorosi: la sicurezza, un bene primario, le tematiche della scuola, perché in Italia si è perduto il principio di autorità, la giustizia. Non conosco alcuna proposta sul tema. Un partito serio anziché parlare di finte questioni di principio (la questione del terzo mandato, ndr), si domanda quali siano i problemi di quella comunità”, ha proseguito, accusando il Pd di non avere “la curiosità intellettuale o l’intelligenza politica” per capire quello che lui starebbe facendo per la “rivoluzione democratica” in Campania. Un partito serio parte dai dati dalla realtà, ragiona e decide su base delle necessità della comunità non sulle fisime delle correnti, alle quali non partecipo. Ci sono grandi questioni programmatiche sul quale non vedo programmi o proposte definite. Se mi chiede l’alternativa alla Meloni faccio fatica a rispondere”, ha concluso De Luca, avvertendo che i dem non sono in grado di rispondere alla domanda più semplice: “Ma voi che alternativa proponete?”.

Poi, alla  “Festa dell’ottimismo” è intervenuto Paolo Gentiloni che  tocca  la crisi del centrosinistra: “Le alleanze sono indispensabili, le vorrei larghissime- premette-. Il problema è che oltre ad alleanze larghissime ci vorrebbe un po’ di chiarezza di idee ed un po’ di credibilità di programmi di governo. Sottovalutare l’importanza di avere un centrosinistra ampio secondo me è un’idiozia,  si va contro l’Abc della politica. Noi oggi non possiamo sottrarci alle grandi scelte di politica estera, non lo possiamo fare. Siamo in un mondo in cui questa grande illusione che abbiamo coltivato è tramontata. Siamo sopravvissuti, nel senso che abbiamo livelli di stoccaggio di gas come non ne abbiamo mai avuti negli ultimi anni; non abbiamo avuto un biennio di blackout, eccetera, però questa è la situazione. Non guardare in faccia questa situazione è qualcosa che chi si propone di governare un grande paese dell’Occidente come l’Italia non si può permettere: quindi ci vuole tempo perché il centrosinistra italiano diventi competitivo dal punto di vista del programma”. Il centrosinistra lo consce bene. E se afferma che ancora non è in grado di guidare il paese deve essere proprio così. Anche se ne eravamo convinti da un pezzo’.

Quando tocca il tema degli aiuti all’Ucraina,   parole di Gentiloni  si rivelano più vicine alla visione della premier Meloni che a quelle della segretaria di Pd Elly Schlein: “L’Europa è di gran lunga il principale finanziatore dell’Ucraina, non gli Stati Uniti. Sono quattrini che arrivano dalla Commissione Europea. Siamo invece molto indietro dal punto di vista militare. E le cose per l’Ucraina non stanno andando purtroppo benissimo, né sul piano economico né su quello militare. L’Europa se vuole contare di più in questo mondo deve aumentare il sostegno militare, non c’è niente da fare. Se vogliamo la pace, altrimenti se ci sarà una brutta vittoria di Putin non avremo la pace”.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Condividi post:

Sottoscrivi

Popolare

Articoli Correlati
Articoli Correlati

Quando il muro viola i diritti umani?

Il concetto di "muro" nel diritto internazionale è complesso...

Euclid: la mappa più estesa dell’Universo

Il genere umano ha, da sempre, alzato gli occhi...

Open arms e Bongiorno: ‘Salvini va assolto, pagine nere dalla Ong’

‘Salvini stava combattendo una battaglia, ma non certo contro...

Oggi sciopero nazionale dei mezzi pubblici

Il sindacato AL Cobas ha proclamato per oggi uno...