Bari – Bullizzato 19enne nigeriano gettato in mare con le mani legate

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Nelle prime ore della giornata di ieri, intorno alle due un pescatore di polpi, nell’area adiacente il porticciolo di Santo Spirito, nella zona nord del capoluogo pugliese, mentre era intento nel suo da fare marinaro ha sentito provenire dalla zona della battigia alcuni lamenti. Con la sua lampara che ha puntato verso il luogo da dove sentiva arrivare i lamenti ha notato sugli scogli la sagoma di una persona. Il pescatore, a quel punto si è avvicinato in quel punto da dove dall’acqua emergono gli scogli di protezione del lungomare è si è reso conto che si trattava di un giovane uomo di colore che si lamentava dal dolore e che aveva un piede incastrato tra le fessure dei frangiflutti. A quel punto il pescatore ha subito pensato di aiutare il giovane malcapitato, pensando che fosse caduto, magari nel tentativo di fare un bagno notturno o di provare a saltellare sugli scogli. Quando il pescatore barese si è reso conto che non riusciva ad aiutare il giovane di nazionalità nigeriana di diciannove anni e che inizialmente aveva le mani legate, ha immediatamente telefonato al numero unico di emergenza del 112. Sul posto è arrivata un’ambulanza con a bordo il personale medico che dopo aver prestato le prime cure al giovane che presentava, anche, un evidente stato di ipotermia ha chiesto il supporto ai vigili del fuoco. Una decina di minuti dopo, sul posto arrivava una squadra dal distaccamento di “Bari-fiera del Levante”, del comando provinciale barese. Al loro arrivo i soccorritori hanno, anche, chiesto alla centrale operativa di via delle Magnolie a Modugno l’intervento sul posto delle forze dell’ordine. Sul posto sono arrivate due pattuglie del reparto volanti della polizia di Stato della questura di Bari. Dopo una mezz’oretta, il giovane è stato disincastrato dagli scogli e trasportato in codice rosso al pronto soccorso del policlinico di Bari. Per i sanitari è stata una corsa contro il tempo per salvare quella giovane e fragile vita. Una volta giunti al nosocomio barese il ragazzo ha ricevuto tutte le cure del caso fino al punto che una quindicina di ore dopo, nel tardo pomeriggio di ieri è stato dimesso. Dagli accertamenti fatti dagli uomini della squadra mobile di Bari che sono subentrati nelle indagini ai colleghi delle volanti è emerso, anche secondo quanto riportato dallo stesso ragazzo in possesso di regolare permesso di soggiorno, che nella tarda serata di venerdì il poco più che maggiorenne di origini nord africane era stato vittima di un branco di bulli, sembrerebbe composta sia da giovani persone del posto che da altri ragazzi di colore. Dopo una lunga attività di sfottò e prese in giro, avvenute sul lungomare a pochi metri da dove è stato fortunatamente ritrovato, il giovane sarebbe stato picchiato e immobilizzato fino al punto di legargli i polsi con una cordicella e, poi, scaraventato sugli scogli in riva al mare. Durante la caduta il giovane è, poi, rimasto incastrato con un piede tra gli scogli fino a quando non è stato ritrovato dal pescatore di polpi. Dagli esami effettuati in ospedale sul ragazzo sarebbe stata esclusa la violenza sessuale. La procura della repubblica di Bari ha aperto un fascicolo di indagine, contro ignoti, con l’ipotesi di reato di maltrattamenti aggravati e prolungati e tentato omicidio. Intanto gli investigatori stanno cercando di identificare i componenti del branco che hanno preso di mira la loro preda. Al vaglio degli inquirenti i filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona per cercare di risalire all’identità dei componenti della gang. Il giovano interrogato dalla polizia non avrebbe saputo fornire elementi utili per la loro identificazione e non sarebbe stato in grado di spiegare il motivo di tutto questo accanimento nei suoi confronti da parte di quel gruppo di giovani persone che dopo averlo schernito ha tentato di farlo morire assiderato scaraventandolo sugli scogli del mare a poche centinaia di metri dal porto del quartiere barese. Gli investigatori stanno scavando negli ambienti delle baby  gang locali, soprattutto in quelle dove fanno parte oltre a giovani del posto anche altri giovani di nazionalità estera. Ci sarà da capire se l’episodio rientra in un  folle contesto di una bravata insensata o se è un fatto legato alla chiara volontà di far male alla vittima, anche, con il rischio di farlo morire. Per questa ragione si sta scavando nella recente storia del 19enne per cercare di capire se avesse avuto dissidi con qualcuno che magari, poi, ha deciso di fargliela pagare in questo modo.

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