Trump trasforma un ‘town hall meeting’, occasione per rivolgere domande al candidato in un happening musicale

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 Il comizio in un municipio di Oaks, in Pennsylvania, si è trasformato in una sorta di happening musicale quando Donald Trump sul palco ha detto “Fammi sentire questa musica per favore…. Forte, bella e forte”, riferendosi alla governatrice del Sud Dakota, Kristi Noem, moderatrice dell’evento che lo introduceva; e ancora dopo quando ha canticchiato, ondeggiando con la testa “YMCA” e altri brani, indicando chi seguiva a ritmo tra la folla. “Alza la musica, alzala. Bella canzone” ha detto dopo Trump.

“Non facciamo altre domande – ha detto a un certo punto il candidato repubblicano alla Casa Bianca, dopo essersi interrotto perché due persone fra il pubblico erano svenute ed avevano avuto bisogno di soccorso medico. “Ascoltiamo solo musica. Chi diavolo vuole sentire le domande, giusto?”.

In realtà l’evento era un “town hall meeting” cioè l’occasione per i cittadini di rivolgere direttamente domande al candidato. Invece per oltre mezz’ora ha risuonato musica a tutto volume, mentre Trump ascoltava e ondeggiava lentamente sul palco.

Da anni il candidato repubblicano alla fine dei comizi utilizza spesso come canzone d’uscita “YMCA” dei Village People ma stavolta è rimasto sul palco per nove canzoni da “Hallelujah” a Elvis.

La sua sfidante Kamala Harris ha scritto su X: “Spero che stia bene”, mettendone in dubbio salute e stabilità mentale e affermando che durante l’evento è apparso “smarrito, confuso”. Il portavoce della campagna diTrump, Steven Cheung, ha dichiarato che invece è avvenuto “qualcosa di molto speciale” tra il miliardario e la folla.

Bisogna poi aggiungere che Trump e il suo team elettorale hanno lanciato una campagna aggressiva per conquistare il “bro vote”: ossia il voto di maschi giovani, in particolare orientati alla cultura delle ‘frat house’; delle tifoserie sportive e degli sport di combattimento: per ritagliare una fetta di voti conservatori in un gruppo demografico, gli elettori più giovani, tradizionale riserva elettorale dei dem. “Non credo che la gente non capisca quanto sia grande il problema che abbiamo con gli elettori uomini in generale; e in particolare afroamericani e ispanici – spiega a The Hill uno stratega – : non possiamo semplicemente dire, abbiamo il voto delle donne. E anche se dovessimo vincere il mese prossimo dovremmo dare risposte a domande difficili”. Non hanno giovato le sue recenti ammissioni sulle armi, che l’hanno resa molto contigua al suo competitor. Abbracciare i temi dell’avversario non porta bene.

Un finanziatore dem non esita ad ammettere: “Gli elettori uomini sono persi, almeno per questo ciclo”. Le ragioni di questa emorragia di voti di maschili sono semplicemente sessiste, spiegano gli strateghi dem. Che indicano l’incapacità di molti elettori americani di accettare una donna alla più alta carica del Paese. Harris “ha problemi con gli uomini per le stesse ragioni per cui li aveva Hillary Clinton: perché la misoginia esiste come esistono idee antiquate su chi debba essere presidente”: lo  afferma Christy Setzer, stratega democratica. “Mentre  Trump ha rilanciato l’immagine di uomo forte machista e gli atteggiamenti da autocrate”. “Il messaggio non tanto velato della sua campagna è: ‘se sei un vero uomo vota per me’, una mentalità da anni ’50 che purtroppo ancora ha presa”, conclude la stratega. “E’ ridicolo dirlo nel 2024 ma non tutti sono pronti a votare per una donna presidente degli Stati Uniti”: le fa eco lo stratega Jim Manley. Kamala Harris ha ottenuto la sua seconda copertina dell’edizione americana di Vogue con una fotografia di Annie Leibovitz che recita: “La candidata per i nostri tempi”. Ma la realtà è un’altra.

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