Martedì 22 ottobre, nel giorno in cui il Governo festeggia i due anni, Sigfrido Ranucci esalta Giorgia Meloni. Il giornalista, conduttore di Report, ha dato un voto molto alto alla premier, che ha sorpreso un po’ tutti.
Ai microfoni di Un giorno da pecora, su Rai Radio 1, Sigfrido Ranucci ha detto che darebbe un voto alto a Giorgia Meloni dopo i due anni di Governo. Quale? Un bell’8.
Il giornalista ha poi risposto a una domanda curiosa dei conduttori di Rai Radio 1, Giorgio Lauro e Geppi Cucciari: “Quale fiore regalerei alla premier per i due anni di governo? Le regalerei tre rose inglesi, quelle più profumate“.
I ministri per Ranucci ‘tutti insufficienti’. Il giudizio sul Governo in sé cambia, visto che conduttore di Report, infatti, ha riservato un “5” all’Esecutivo, perché “i ministri si sono rivelati insufficienti“.
I due anni di governo sono stati presentati in in 59 slide, dal 22 ottobre 2022 (giorno del giuramento dei ministri) al 22 ottobre di questo anno. Palazzo Chigi celebra così il traguardo del primo governo “nella storia d’Italia ad essere guidato da una donna”, “settimo esecutivo più longevo della Repubblica”, in un documento in 59 cartelle.
“Stella polare dell’azione di governo è il rispetto e l’attuazione puntuale del programma comune, con un percorso – si legge nel documento – che ha consentito all’Italia di acquisire una nuova centralità e un rinnovato protagonismo a livello internazionale. Di rilanciare la crescita economica e l’occupazione, di avviare riforme attese da molto tempo, di proteggere il tessuto produttivo e industriale dall’impatto del caro energia e dalle conseguenze delle crisi geopolitiche in atto. Di mettere in sicurezza i conti dello Stato e difendere il potere d’acquisto delle famiglie, in particolare quelle con figli e più fragili”.
“In un orizzonte di legislatura – mette nero su bianco Palazzo Chigi – il governo continuerà a lavorare per consolidare i risultati raggiunti e per rispettare integralmente il patto programmatico sottoscritto con i cittadini”. Seguono le slide in cui viene delineato, per capitoli e tematiche, l’operato dell’esecutivo Meloni, a partire dal lavoro, con Palazzo Chigi che rivendica un “+834 occupati”, con un tasso di occupazione “ai massimi storici, 62,3%”, con “un’Italia più solida e prospera” grazie “al Pil più alto della media Ue”, lo spread che “scende e la borsa che sale”. Il governo, dopo due anni di navigazione, racconta di un “sud locomotiva d’Italia” per “pil e occupazione”, e snocciola i numeri degli accordi per lo sviluppo e la coesione, nonché i numeri dell’export, che fanno dell’Italia la “quarta al mondo per esportazioni”. Tra le “infrastrutture al servizio” del Paese spazio anche al “Ponte sullo stretto” oltre che al “piano casa”.
Il documento – si legge ancora nella nota diffusa da Palazzo Chigi – elenca in modo sintetico i numeri più importanti e i provvedimenti più significativi approvati e avviati dall’insediamento a oggi. Frutto del lavoro corale del governo con il prezioso sostegno della macchina amministrativa dello Stato. Spazio, naturalmente, al Piano Mattei per l’Africa, alle riforme – dalla giustizia all’autonomia, passando per premierato e riforma fiscale- e al Pnrr. Il governo Meloni, con “la prima donna presidente del Consiglio”, va “oltre il tetto di cristallo”, con un “doppio record: “53,5% di occupazione femminile e 10 milioni di donne occupate”. Palazzo Chigi sottolinea anche il “supporto delle famiglie e della natalità”, la sicurezza “tornata priorità”, la “lotta alle mafie” e a “ogni droga”, la “rinascita di Caivano”, il contrasto “all’immigrazione clandestina”, con una riduzione degli sbarchi “del 61%” e un aumento dei rimpatri del “16% sul 2023 e del 34% sul 2022”.
Il governo Meloni al giro di boa dei due anni rivendica di essere “al fianco di chi crea ricchezze e lavoro” e del “piccolo che fa grande l’Italia”. E ancor di aver “difeso l’agricoltura”, generato un “welfare più inclusivo” e, al contrario di quanto raccontano le opposizioni, di aver messo “più risorse per ricostruire la sanità” con “stanziamenti record per il Fondo sanitario nazionale”. Spazio poi ai numeri sulla scuola, sull’università e la ricerca, sulla messa in sicurezza del territorio, sul turismo, sulla Pubblica amministrazione “che si rinnova” e sulla “sfida della transizione digitale” con “1 miliardo di investimenti sull’intelligenza artificiale”.