Nell’era digitale lo spionaggio viaggia attraverso archivio informatici che non parlano, sono silenziosi, dove ciascuno di noi lascia le proprie tracce, i propri dati sensibili: conti correnti, cartelle sanitarie, ed email. L’ evoluzione tecnologica fa sì che le nostre tracce non siano più lasciate in luoghi fisici, bensì immateriali, raggiungibili con il computer, il telefonino, il tablet, le carte di credito ed altro. In quei posti regna incontrastato il silenzio dei dati, composto da algoritmi che custodiscono e raccontano e parlano dei nostri dati. Non c’è più bisogno di macro strutture sovranazionali per catturare notizie ed informazioni, ma basta una società di investigazione, come quella italiana chiamata ” Equalize” , venuta in queste ore all’ onore della cronaca, per catturare ed eventualmente fraudolentemente divulgare i nostri dati, in cambio di soldi o di favori. Oggi si sta generando il cosiddetto ascolto libero. Tutti possiamo, in qualsiasi istante della nostra vita, essere ascoltati. Si tratta di un ascolto che potremmo definire a forma reversibile: non c’è solo chi si confida e racconta, ma ognuno di noi è ascoltato e a sua volta ascolta. L’ effetto della digitalizzazione dei dati che riguardano tutti noi, avviene in un contesto multi direzionale che è la Rete. Persino i sondaggi dicono , anche se non in modo occulto, tutto di noi , pur non identificando la singola voce. Ormai la sicurezza dei dati personali diventa sempre più difficile da garantire. Si è diffuso un morbo pandemico che suscita in ciascuno di noi la voglia di ascoltare gli altri, senza renderci conto che è tutto reciproco. Lo spione perfetto si è estinto. L’ informazione è diventata, oggi, la moneta di scambio più preziosa, il cui valore economico non è legato al denaro, ma alla possibilità di usare l’ informazione come valuta. Non è facile difendersi dalla società dell’ascolto globale. La lotta per il segreto è iniziata da un po’ , ed è senza fine.
La lotta per il segreto è senza fine
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