Escherichia Coli dopo aver mangiato da McDonald’s: è allarme negli USA

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Mangia un panino di McDonald’s e si ammala di una grave forma di Escherichia Coli riportando  un’insufficienza renale. È quanto capitato a una studentessa di 15 anni del Colorado, Kamberlyn Bowler, ricoverata dopo aver mangiato un panino Quarter Pounder presso la nota catena di fast food. McDonald’s ha dichiarato che probabilmente l’intossicazione è collegata alle cipolle a fettine servite su quel particolare tipo di panino.

L’allarme arriva dalla Food and Drug Administration degli USA che sostiene che le cipolle già affettate che arrivano da un singolo fornitore siano contaminate dal pericoloso batterio.

Le persone che hanno accusato i sintomi da intossicazione vanno dai 13 agli 88 anni ed in maggioranza sono maschi. Due persone sono state ricoverate in condizioni gravi, per patologie al fegato e rischiano addirittura la morte. L’unica vittima accertata, invece, è una persona che viveva in Colorado. La maggior parte dei ricoverati invece hanno mostrato sintomi di avvelenamento dopo aver dichiarato di aver mangiato il Quarter Pounder.

Insomma, l’agenzia sanitaria americana Food and Drug Administration e i Centri sanitari hanno segnalato un certo quantitativo di cipolla servito con gli hamburger come la causa principale della contaminazione ed ora McDonald’s ha ritirato la cipolla a scaglie dai suoi ristoranti in almeno dodici Stati: Colorado, Kansas, Utah, Wyoming, Idaho, Iowa, Missouri, Montana, Nebraska, Nevada, New Mexico e Oklahoma. Anche le altri maggiori catene di fast food, da Taco Bell a Burger King, Kfc, Pizza Hut e Illegal Pete’s, hanno tolto la cipolla dai loro menù, in attesa di ulteriori analisi.

Nuovo richiamo alimentare, il Ministero della Salute italiano ha disposto il ritiro dal mercato di diverse confezioni di vongole: marchio e lotti coinvolti

Alcune forme di E. Coli sono pericolose per la salute. Come si legge sul sito dell’Istituto superiore di sanità, l’infezione si manifesta con:

    diarrea acquosa;

    diarrea ematica;

    dolore addominale intenso;

    nausea e vomito;

    febbre (talvolta assente o comunque generalmente non elevata).

Con un comunicato ufficiale datato 20 settembre il Ministero della Salute ha segnalato un nuovo richiamo alimentare. Il ritiro dal mercato, stavolta, riguarda uno specifico lotto di vongole Jumbo: i molluschi interessati, infatti, potrebbero essere potenzialmente contaminati.

Le vongole ritirate possono essere individuate sia mediante la marca, che verificando il lotto indicato in confezione.

Ovviamente, non tutte le vongole jumbo a marchio Finittica sono state ritirate dal mercato. Come detto, il lotto interessato è uno: quello col codice alfanumerico 13F3.

I prodotti interessati sono stati immessi sul mercato in confezioni da un chilogrammo ciascuna.

Quanto alla data di scadenza o al TMC, l’unica indicazione presente in confezione è la seguente: “I molluschi devono essere vivi e vitali al momento del consumo”.

I motivi del ritiro dal mercato

In merito alle motivazioni del richiamo, il Ministero della Salute riporta, sul documento ufficiale condiviso sul proprio sito istituzionale, la seguente spiegazione “superamento limite di legge per parametri di Escherichia coli”.

Il Ministero ha anche fornito delle avvertenze per i consumatori. Le vongole appartenenti al numero di lotto indicato non possono essere consumate crude. Possono essere però consumate previa cottura.

A differenza di quanto accaduto nel caso di altri ritiri di prodotti alimentari, quindi, il prodotto non va restituito presso il punto vendita dove è stato effettuato l’acquisto.

Al di là del richiamo ministeriale relativo alle vongole jumbo Finittica, la possibile contaminazione da Escherichia coli rappresenta un rischio per chi consuma abitualmente molluschi e crostacei crudi.

Questi prodotti ittici hanno infatti la tendenza a trattenere microorganismi, anche patogeni: l’E. coli rientra tra questi.

Anche se la maggior parte dei ceppi di E. coli sono innocui per l’uomo, ne esistono anche diversi che possono causare patologie.

In molti casi, le problematiche maggiori si registrano a livello dell’intestino e dell’apparato urinario.

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