Ue – Iniziano oggi le audizioni per i Commissari designati. Fitto rischia la bocciatura

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Da oggi fino al prossimo 12 novembre si svolgeranno, al Parlamento europeo, le audizioni dei commissari scelti per la squadra della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, per essere valutati idonei a ricoprire il loro ruolo. Nel corso dei colloqui i commissari designati dovranno rispondere alle domande scritte e orali degli eurodeputati membri delle commissioni parlamentari legate al loro portafoglio, per convincerli della loro competenza, del loro impegno per l’Europa e della loro integrità. I candidati hanno bisogno di una maggioranza di due terzi per superare la prova. Secondo Javier Carbonell, analista politico del Cpe, il Centro di politica europea, “Ogni commissario designato terrà un’audizione di tre ore, durante la quale avrà a disposizione 15 minuti per presentare il proprio programma alla commissione. Poi ci sarà una valutazione da parte dei presidenti di commissione e dei presidenti dei diversi gruppi, che decideranno se accettare o meno il commissario. Questo è un momento cruciale per la democrazia perché implica il controllo parlamentare e il controllo dell’esecutivo da parte del legislatore”. Se, dopo l’euro esame, la candidatura di un commissario viene respinta, il suo portafoglio può essere adattato o deve essere proposto un altro nome dello stesso Paese, in modo che la procedura possa ricominciare dall’inizio. In tal senso la storia propone alcuni precedenti. Cinque anni fa furono bocciate le candidature della socialista rumena Rovana Plumb,  del conservatore ungherese László Trócsányi e della francese Sylvie Goulard, a causa di dubbi sulla sua integrità e indipendenza. Attualmente tra i candidati a rischio, secondo la ricercatrice del Ceps, il Center for European policy studies, Sophia Russack, “c’è il candidato italiano Raffaele Fitto, che è stato criticato, non credo tanto per la sua personalità, ma per il suo partito, perché proviene dal partito di estrema destra di Meloni”. In bilico, anche la posizione dell’ attuale commissario ungherese e sostenitore di Viktor Orbán, Olivér Várhelyi, che secondo la Russack potrebbe essere mandato a casa perché “il Parlamento non era molto soddisfatto delle sue prestazioni durante l’ultimo mandato. E proprio perché sembra essere molto vicino a Viktor Orbán”. Le audizioni dei commissari designati sono un processo altamente politico in cui i gruppi politici non esitano a darsi una mano dove scattano meccanismi di compensazione tra le diverse compagini. È ipotizzabile che ognuno sia un po’ più morbido nei confronti dell’altro perché vuole evitare di essere ricambiato con la stessa moneta. Per questa ragione gli esaminatori staranno attenti a non fare domande troppo difficili, per non mettere in pericolo i propri candidati essendo troppo duri con i candidati degli altri partiti. La parte più difficile potrebbe arrivare dai Verdi e dalla Sinistra, che non hanno candidati e, quindi, nulla da perdere. Ma in realtà se il candidato di un partito viene respinto da un altro partito ci si potrebbe aspettare, poi, che il partito che ha registrato la bocciatura si possa vendicare sugli altri candidati. Questo porta a pensare che i partiti tradizionali, visto che i loro margini di voto sono più ridotti, sono incentivati a rispettarsi e a sostenersi a vicenda. Se i candidati supereranno il test entreranno a far parte del “collegio dei commissari” e la nuova Commissione dovrà, a quel punto, ricevere il disco verde dalla sessione plenaria del Parlamento europeo prima di essere nominata dal Consiglio europeo.

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