Ucraina – Preoccupati per la vittoria di Trump

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A Kiev si teme che la vittoria di Donald Trump possa minacciare il loro del Paese. Sono tanti gli ucraini che sono preoccupati dell’imminente ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca che temono che possa tagliare il sostegno militare e fare pressione sugli alleati Nato, nonostante abbia detto di poter far finire la guerra iniziata dalla Russia “in 24 ore”. In realtà per i sondaggi statunitensi, meno del cinque per cento degli elettori statunitensi considera la politica estera una questione prioritaria, il che suggerisce che la guerra della Russia contro l’Ucraina non ha avuto un ruolo centrale nelle campagne di Harris e Trump. Nonostante ciò, Trump, in campagna elettorale, aveva promesso di “porre fine alla guerra in 24 ore”, senza fornire dettagli su come questo possa avvenire. Per l’Ucraina la vittoria di Trump è allarmante. Il timore è che Trump, appena salito in carica, possa ritirare il sostegno militare degli Stati Uniti e fare pressione sugli alleati della Nato, mettendo così a rischio la sicurezza dell’Europa orientale. Paesi come la Lituania, la Polonia, l’Estonia  e la Lettonia, tutti confinanti con la Russia, potrebbero essere direttamente interessati dalle nuove strategie politiche estere della Casa Bianca. L’imprevedibilità di Trump e la sua retorica populista, insieme alla sua pretesa di raggiungere pace tra Ucraina e Russia entro 24 ore, sono considerate pericolosamente semplicistiche e irrealistiche. Il piano di pace di Trump prevede di fare pressione sull’Ucraina affinché ceda il territorio o abbandoni le sue aspirazioni alla Nato. Questa idea è in linea con la proposta di creare regioni autonome lungo una zona demilitarizzata, come sostenuto pubblicamente da J.D. Vance prossimo vice presidente statunitense che, tra l’altro, ha, anche, parlato di una rivisitazione dei falliti accordi di Minsk, con truppe europee al posto delle forze di pace della Nato o dell’Onu. A tutto ciò andrebbe aggiunta la tesi di Trump che ritiene la pressione economica, come la riduzione del prezzo del petrolio, una soluzione che potrebbe costringere la Russia a negoziare.

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