Meloni a Budapest per il quinto vertice della Comunità Politica Europea

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La premier, malgrado l’influenza dei giorni scorsi, è volata a Budapest per la sessione plenaria del quinto vertice della Comunità politica europea.

Arrivata nella capitale ungherese, è stata accolta dall’ambasciatore italiano Manuel Jacoangeli. Alla Puskas Arena, dove si svolge il meeting, invece, è stata ricevuta da Viktor Orban, premier dell’Ungheria che detiene la presidenza di turno della Ue.

In Europa c’è “una trappola”, che si chiama “attivismo giurisdizionale”. Per “non citare solo l’Ungheria”, è “la stessa storia quello che sta succedendo in Italia. E’ la stessa situazione: i governi prendono decisioni, poi una Corte a livello europeo decide negativamente”. Lo dice il primo ministro ungherese Viktor Orban, a Budapest al termine del summit dell’Epc, con un evidente riferimento all’accordo tra Italia e Albania sui migranti.

In questo modo, continua, “gli sviluppi nazionali seguono non le leggi nazionali, ma le decisioni europee, così l’intero sistema di difesa contro l’immigrazione nazionale collassa. Questa è la prassi che sperimentiamo regolarmente, che paralizza il governo nazionale. I governi nazionali in queste circostanze non possono dare leadership ai loro Paesi, perché in quasi tutti i Paesi la maggioranza delle persone è contraria all’immigrazione illegale”.

“E i governi nazionali – aggiunge – non possono soddisfare le richieste della gente: invece, devono spiegare che non possono agire a causa di leggi internazionali che sono al di sopra di loro. Questo pone un grosso punto di domanda sulla loro capacità di leadership. E chi diavolo voterebbe per un governo che non può guidare un Paese? Gli elettori non possono accettarlo: eleggono i leader perché li servano. Se gli attivisti giudiziari li fermano, questo è contro la democrazia. E’ una questione di sovraregolazione”, che sposta il piano decisionale “dal livello nazionale a quello europeo”, dice Orban.

Orban spiega anche che durante il summit della Comunità Politica Europea nella discussione sui temi relativi alla sicurezza si sono registrate “visioni diverse”, ma c’è stato “accordo” sul fatto che in Europa “serve la pace il prima possibile” e che “non possiamo aspettare che ci difendano gli Usa”. Con le elezioni americane “si è chiuso un capitolo” e “il mondo cambierà velocemente”.

Orban a Budapest ha incontrato l’ex premier italiano ed ex presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi, per discutere delle questioni relative alla competitività dell’Ue. Lo comunica il portavoce del governo ungherese Zoltan Kovacs, via social.

I colloqui “si sono concentrati sulle sfide alla competitività dell’Ue, con Draghi che ha fatto ricorso alla sua esperienza in qualità di autore di un recente rapporto strategico sull’argomento. Domani Draghi parteciperà anche al Consiglio Europeo informale a Budapest, aggiungendo una voce chiave alle discussioni sul futuro economico dell’Europa”.

I capi di Stato e di governo dialogano informalmente sui principali temi dell’agenda internazionale. Il vertice si articolerà in tre momenti principali. Una sessione plenaria di apertura dedicata alle sfide di sicurezza con cui si confronta l’Europa. Quattro tavole rotonde tematiche parallele, due dedicate ai temi della migrazione e due alla sicurezza economica. E infine una sessione plenaria di chiusura in cui si trarranno le conclusioni.

La premier Meloni, ha partecipato insieme ai leader di Francia, Germania, Polonia, Regno Unito, Romania e ai presidenti del Consiglio europeo e della Commissione europea a una riunione con la Presidente della Repubblica di Moldova che si è tenuta a margine del Vertice Ue. Congratulandosi con Maia Sandu per la rielezione al secondo mandato, informa una nota di Palazzo Chigi, Meloni ha ribadito “il forte sostegno dell’Italia alla Moldova. Al suo percorso di adesione europea e al cammino di democrazia, libertà e stato di diritto che il popolo moldavo ha intrapreso nonostante i tentativi di interferenza”. L’Italia – continua la nota – ha tradotto questo sostegno attraverso la firma di un accordo sulla sicurezza sociale. E continuerà a offrire il proprio appoggio, con un’attenzione particolare al settore energetico e al rafforzamento delle istituzioni moldave per fronteggiare le sfide legate alla sicurezza e alle minacce ibride.

La premier Meloni prende parte alla tavola rotonda in tema di migrazione presieduta dal cancelliere austriaco, Karl Nehammer. Il vertice della Comunità Politica Europea sarà seguito dalla riunione informale del Consiglio europeo, una cena nella sede del Parlamento ungherese. Per la tavola rotonda dedicata al rilancio della competitività Ue è prevista la partecipazione di Mario Draghi, della presidente della Bce Christine Lagarde e del presidente dell’eurogruppo Paschal Donoho.
a Budapest sono presenti il presidente turco Recep TayypErdogan, il premier britannico Keir Starmer, il premier albanese Edi Rama, che ospiterà la sesta edizione della riunione. Tra i leader Ue manca Pedro Sanchez, per via delle alluvioni che hanno devastato la Spagna. Atteso il cancellerie Olaf Scholz.

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato insieme ai leader di Francia, Germania, Polonia, Regno Unito, Romania e ai presidenti del Consiglio Europeo e della Commissione Europea ad una riunione con la Presidente della Repubblica di Moldova che si è tenuta a margine del Vertice della Comunità Politica Europea a Budapest. Congratulandosi con la Presidente Maia Sandu per la rielezione al secondo mandato, informa una nota di Palazzo Chigi, Meloni ha ribadito «il forte sostegno dell’Italia alla Moldova, al suo percorso di adesione europea e al cammino di democrazia, libertà e stato di diritto che il popolo moldavo ha intrapreso nonostante i tentativi di interferenza».
«L’Italia ha tradotto questo sostegno attraverso la firma di un accordo sulla sicurezza sociale, a beneficio della comunità moldava presente nel nostro Paese, e continuerà a offrire il proprio appoggio, con un’attenzione particolare al settore energetico e al rafforzamento delle istituzioni moldave per fronteggiare le sfide legate alla sicurezza e alle minacce ibride».

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