“Gli omicidi di ragazzi a Napoli? Sono il completo fallimento del modello Caivano tanto sbandierato dal governo”, afferma Roberto Saviano, che con queste parole ha commentato i recenti fatti di sangue accaduti nel capoluogo campano, dove in poco più di una settimana sono stati uccisi tre ragazzi. Dichiarazione che ha fatto andare su tutte le furie Fratelli d’Italia. Gli esponenti campani del partito di Giorgia Meloni hanno commentato: “Saviano, sciacallo senza alcuna dignità. I ragazzi, che emulano i criminali di Gomorra, sono figli del tuo cinismo. In nome del denaro, hai trasformato dei criminali in eroi. Sei uno dei peggiori scrittori che l’Italia abbia mai conosciuto”.
Il punto di vista di Saviano è stato pubblicato sia sull’edizione del Corriere della Sera, sia affidato a un lancio dell’agenzia di stampa Lapresse. Ed è in particolare quest’ultima uscita pubblica a far infuriare il maggior partito di maggioranza. Saviano ha parlato nello scritto del tema della “promiscuità” con ambienti criminali che favorisce la scelta della “strada della pistola“. Per Saviano, i tre omicidi di giovanissimi nel giro di una decina di giorni indicano “il completo fallimento del modello Caivano, tanto sbandierato dal Governo“.
A sentire lo scrittore, “la camorra è parte della loro vita, è la camorra stessa che lo permette, lo alimenta, lo usa – ha spiegato – Entrano ed escono dal sostengo delle famiglie o sopravvivono con le rapine che sono permesse dalle famiglie” e anche “quando si è apparentemente lontani da una situazione camorristica, cioè quando non si hanno genitori fratelli o cugini affiliati, la promiscuità è tale che i camorristi diventano comunque i riferimenti di crescita di questi ragazzini che non possono agire senza autorizzazione: dalle rapine allo spaccio – ha spiegato – sono autorizzati quando non sono proprio delle paranze fondate dalla camorra”.
“Roberto Saviano scrive che ‘Gli omicidi dimostrano il fallimento completo del modello Caivano‘. Falso”: in un lungo post su Facebook, don Maurizio Patriciello, parroco del Parco verde di Caivano, risponde al giornalista e scrittore che in queste ore ha rilasciato dichiarazioni deliranti, collegando la morte del 18enne di Napoli a un fantomatico “fallimento del modello Caivano”.
“Caro Roberto, sono passati quasi 20 anni da quando – sconosciuto giornalista – venisti al Parco Verde per scrivere dell’omicidio di un nostro ragazzo di 15 anni. Quel racconto finì nel tuo libro Gomorra – scrive don Patriciello – Da allora – lo sai bene – ti ho invitato tante volte a ritornare. A dare voce alle nostre voci. Non lo hai mai fatto. Non sei mai venuto”.
Un invito, che, è stato accolto dalla premier Giorgia Meloni, “un merito che altri, prima di lei, non hanno voluto o potuto prendersi. La verità è limpida come l’acqua di sorgente. No, Roberto, gli ultimi omicidi non dimostrano affatto il completo fallimento del modello Caivano, ma sono il frutto avvelenato e velenoso di decenni di disattenzione verso il dramma della camorra, della terra dei fuochi, delle problematiche giovanili, delle nostre bistrattate periferie. Ti auguro ogni bene. E ti invito ancora una volta a ritornare al ‘Parco Verde’”.
“Se vuoi bene al tuo popolo, non remare contro. Si perde solamente tempo. Lascia che lo facciano i politici di professione”, dice il prete coraggio a Caivano. “Noi, preti, giornalisti, scrittori, intellettuali, dobbiamo essere capaci di stare al di sopra delle parti. Essere coscienza critica. Sempre con le mani pulite – afferma Patriciello rivolto a Saviano – Viceversa, non saremmo credibili”.
Roberto Saviano che nel presentare un suo scritto al Metropolitan di Napoli affermava di avere un peso letterario e morale identico a quello attribuito dal popolo e dalle autorità ad Eduardo De Filippo. Il grande Eduardo che affermava, veicolandolo anche come saggio consiglio: ‘Mi sono pentito a volte di aver parlato, mai di aver taciuto…’. Consiglio che Saviano dovrebbe fare suo. La linea di collegamento degli omicidi dei giovani a Napoli con il ‘modello Caivano’ è stupida, fallace ed incollata con il Vinavil in un giorno di pioggia.
Lasciano sgomenti le argomentazioni di Saviano su quanto è accaduto a Napoli in questi giorni visto che le tragedie giovanili cui stiamo assistendo hanno un’origine lontana e non sono nate con questo governo. Relativamente al ‘modello Caivano’ citato da Saviano nulla hanno in comune, visto che è un progetto pilota realizzato in un determinato territorio che, in caso di risultati positivi, potrebbe essere utilizzato in altri territori. E’, più reale, per contro, che la Gomorra di Saviano abbia una forte linea di collegamemto con modalità di vita criminale, visto che ha fortemente generato nei giovani un clima di imitazione che, di fatto, ha ispessito lo stile di vita criminale trasmesso in tv e sugli schermi…