Bari – Arresto in codice rosso

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Non si placa l’ondata di maltrattamenti familiari in Puglia. L’ultimo caso avantieri sera a Bari. Erano da poco trascorse le diciannove quando arriva una telefonata al 112, il centralino della sala operativa del numero unico di emergenza. La telefonata arriva da un residente del popoloso quartiere “San Paolo” del capoluogo pugliese e segnala che in un’abitazione adiacente si sentivano urla, grida e rumori sospetti. Immediatamente, gli operatori della sala operativa allertano i carabinieri che inviano sul posto una gazzella del reparto radiomobile del comando provinciale di Bari. Al loro arrivo i militari si trovano davanti alla furia incontrollata di un uomo, un cinquantaquattrenne barese, già noto alle forze dell’ordine, che inveiva contro la moglie con parolacce e percosse. L’uomo, in preda all’effetto di sostanze stupefacenti, da poco assunte, continuava a dire alla moglie, nonostante la presenza dei carabinieri, “ti devo uccidere”. A quel punto i militari hanno bloccato, con non poca fatica, l’uomo ammanettandolo per essere stato colto in flagranza di reato. Dopo aver reso inerme l’uomo i carabinieri hanno chiamato il servizio di emergenza medica del 118 che ha mandato sul posto una sua ambulanza medicalizzata. Al loro arrivo i sanitari hanno soccorso la donna, una cinquantenne barese, che poi è stata trasportata al vicino ospedale per essere sottoposta a successivi accertamenti. Lei è stata giudicata guaribile, almeno dalle ferite fisiche, in pochi giorni. Per il violento marito, invece è scattato l’arresto così come previsto dal nuovo codice rosso anti violenza. Per lui, dopo essere stato sottoposto alle procedure di rito con il foto segnalamento e l’acquisizione a verbale della sua versione dei fatti, si sono spalancate le porte della casa circondariale di Bari dove è stato rinchiuso in tarda serata di venerdì, nel settore dedicato ai detenuti ritenuti responsabili di atti di violenza contro le donne. Per il 54enne le accuse dalle quali si dovrà difendere nel processo per direttissima che si terrà domani mattina, sarà quello di maltrattamenti familiari e tentato omicidio. Dalle ricostruzioni investigative, poi, è emerso che la condotta tenuta dall’uomo venerdì sera tra le mura domestiche non era una novità. Spesso, è stato accertato, che il 54enne proprio a causa dello stato di alterazione psicologica provocatagli dall’assunzione di droghe si era reso protagonista di altri episodi analoghi che incideranno, non poco, nel giudizio del tribunale per la comminazione della pena. L’uomo pare fosse agevolato nella sua violenta condotta domestica nei confronti della moglie, anche, dal fatto che i loro due figli maggiorenni da qualche tempo non vivevano in casa perché detenuti in carcere con accuse varie legate a reati contro il patrimonio. Adesso la malcapitata verrà presa in carico dai servizi sociali del comune con i quali seguirà un percorso di recupero psicologico per i traumi psichici che la situazione gli ha arrecato nel tempo. Un percorso quello al quale verrà sottoposta la donna che dovrà mirare al recupero psicologico della persona che da diverso tempo tra le mura di casa era costretta a sopportare le violente angherie del coniuge che, in virtù dell’arresto di due giorni fa sarà costretto a trascorrere diverso tempo in carcere. Detenzione che non gli consentirà, almeno, per i prossimi anni, di poter continuare a maltrattare e a usare violenza contro la madre dei suoi stessi figli.

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