Il Pontefice, per la prima volta dall’inizio del conflitto, dalle pagine del suo libro, intitolato “La speranza non delude mai”, pubblicato in vista dell’anno giubilare, ha chiesto, pubblicamente, alla comunità internazionale di aprire un’indagine per verificare se gli attacchi di Israele a Gaza costituiscano un genocidio. Nel testo il Papa, per la prima volta, ha affrontato il tema delle accuse di genocidio legate alle operazioni militari condotte da Israele a Gaza, pur non avallandole esplicitamente. Il libro-intervista è stato pubblicato oltre che in Italia, anche in America Latina e Spagna. “Secondo alcuni esperti”, ha dichiarato Papa Francesco, nelle pagine del libro “ciò che sta accadendo a Gaza ha le caratteristiche di un genocidio. Ciò dovrebbe essere studiato attentamente per determinare se rientri nella definizione tecnica formulata dai giuristi e dagli organismi internazionali”. L’anziano successore di Pietro ha fatto questo richiamo richiamandosi al “genocidio” degli armeni sotto l’Impero ottomano, allo sterminio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale, dei cristiani in Medio Oriente e dei tutsi in Ruanda. Da tempo il Papa sta chiedendo la fine delle ostilità e la liberazione di tutti gli israeliani rapiti, per questa ragione lo scorso 14 novembre ha incontrato un gruppo di sedici ex ostaggi liberati dopo mesi di prigionia a Gaza, nello stesso giorno nel quale la commissione speciale dell’ONU ha pubblicato un rapporto in cui si sostiene che i metodi di guerra impiegati da Israele “hanno le caratteristiche di un genocidio”.
Gaza – Papa Francesco: “indagate sul possibile genocidio”
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