Il patriarcato: radice della violenza di genere. La denuncia dei Giovani Democratici Puglia

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Il patriarcato: radice della violenza di genere. Denuncia dei Giovani Democratici Puglia
Non è ideologia, ma una responsabilità politica

Il patriarcato: radice della violenza di genere.

I Giovani Democratici Puglia esprimono profonda indignazione per le recenti dichiarazioni del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che ha definito il termine “femminicidio” e la lotta al patriarcato come argomenti ideologici e divisivi. Queste parole non solo minimizzano una problematica strutturale, ma rappresentano un insulto alle vittime e alle loro famiglie. Ridurre il femminicidio a una questione ideologica significa ignorare il cuore del problema: una cultura patriarcale che alimenta il controllo, il possesso e la violenza di genere.

Ogni tre giorni, una donna viene uccisa in Italia.

Il 70% degli omicidi avviene in contesti familiari, dove il patriarcato si manifesta nella sua forma più pervasiva. Questa non è un’”emergenza”, ma una tragedia sistemica che richiede risposte chiare e immediate. Dietro questi numeri ci sono vite spezzate e un sistema che troppo spesso tutela gli aggressori più delle vittime.

I Giovani Democratici Puglia sottolineano che la politica che minimizza queste tragedie è complice. La lotta al patriarcato e alla violenza di genere non è un tema divisivo, ma una responsabilità sociale e politica imprescindibile. Bisogna agire con fermezza e adottare misure strutturali e urgenti per combattere questa cultura di morte.
Tra gli interventi necessari:

  • Riconoscere il femminicidio come emergenza strutturale, attraverso campagne nazionali di sensibilizzazione che educhino al rispetto e alla parità (5-10 milioni di euro/anno).
  • Investire nei centri antiviolenza, garantendo fondi per accoglienza, supporto psicologico e assistenza legale alle vittime (60-70 milioni di euro/anno).
  • Formazione obbligatoria nelle istituzioni (forze dell’ordine, giudici, medici) per assicurare un approccio competente ai casi di violenza (10 milioni di euro/anno).
  • Supporto economico alle vittime, fornendo risorse per il reinserimento abitativo e lavorativo (15-20 milioni di euro/anno).
  • Rafforzamento delle misure di protezione, con sistemi di sicurezza e controllo per le vittime e misure restrittive efficaci sugli aggressori (10 milioni di euro/anno).

Le parole del Ministro Valditara rappresentano un grave passo indietro.

Attribuire la violenza esclusivamente a fattori come l’immigrazione irregolare distoglie l’attenzione dal problema reale: un sistema patriarcale che permea ogni aspetto della nostra società. Questo tipo di narrativa non solo sminuisce le radici culturali della violenza di genere, ma alimenta divisioni sociali e pregiudizi, ignorando la necessità di un cambiamento profondo e strutturale.

I Giovani Democratici Puglia ribadiscono il loro impegno a denunciare ogni forma di minimizzazione o complicità rispetto alla violenza di genere. Non possiamo accettare che altre vite vengano spezzate per l’inerzia della politica. Ogni vittima è una condanna per chi non ha fatto abbastanza.

Come ha detto Elena Cecchettin:
«Non voglio che mia sorella diventi solo un numero. Ogni vittima è una condanna per chi non ha fatto abbastanza.» Serve un impegno collettivo, risorse adeguate e la volontà di combattere il patriarcato alla radice. Solo così potremo costruire una società giusta, libera da violenza e discriminazione.

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