Ucraina-Russia: “Contro Putin usiamo ogni arma”. Putin apre a Trump sul cessate il fuoco in Ucraina

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Vladimir Putin è disponibile a discutere di un accordo di cessate il fuoco in Ucraina con Donald Trump pur escludendo di fare importanti concessioni territoriali e insistendo affinché Kiev abbandoni le ambizioni di entrare nella Nato: lo riporta Reuters sul sito citando cinque fonti. Secondo i cinque attuali ed ex funzionari russi il Cremlino potrebbe ampiamente accettare di congelare il conflitto lungo le linee del fronte. Secondo tre fonti, potrebbe esserci spazio per una trattativa sulla precisa spartizione delle quattro regioni orientali di Donetsk, Luhansk, Zaporizhia e Kherson, parzialmente occupate dalla Russia.

Sulla anticipazione è intervenuto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, citato dalla Tass, facendo riferimento all’articolo Reuters che dettaglia i punti su cui Putin potrebbe negoziare. “Il presidente ha ripetutamente e coerentemente dichiarato la sua disponibilità al contatto e ai negoziati” ma “nessuno scenario di congelamento del conflitto” in Ucraina “ci andrebbe bene”: “Per noi è importante raggiungere i nostri obiettivi, che sono ben noti a tutti”, ha dichiarato ancora Peskov riferendosi all’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe russe.

Il piano di Donald Trump per porre fine alla guerra in Ucraina prevede di accogliere la maggior parte delle richieste di Putin, ovvero la cristallizzazione delle conquiste russe in Crimea e Donbass, la creazione di una zona cuscinetto e l’impossibilità per gli ucraini di richiedere l’ingresso nella Nato per almeno 20 anni.

Il piano Trump per l’Ucraina non è ancora stato reso pubblico nella sua interezza, ma nelle ultime settimane il vicepresidente James David Vance ne ha rivelato i punti fondamentali, che sono tre.
Prima di tutto per porre fine alla guerra, Zelensky dovrà accettare di cedere il 20% del territorio ucraino ai russi, che terranno sia le terre occupate nel 2014 che quelle invase a partire dal febbraio 2022.

Dopo i missili americani Atacms, ora l’Ucraina ha il via libera per lanciare anche i missili britannici Storm Shadow contro il territorio della Russia. Si tratta di armi sofisticate in grado di eludere le difese nemiche volando a bassa quota.

Gli Storm Shadow (ombra della tempesta o “Scalp” per i francesi) sono missili da crociera che vengono lanciati da aerei in volo. Ogni missile è lungo circa 5 metri e pesa sui 1.300 chili, di cui 450 di testata. Ogni Storm Shadow costa 1 milione di dollari.

Una volta impostato l’obiettivo, il missile segue una rotta guidata dal Gps senza possibilità di cambiare direzione. Sono particolarmente efficaci contro bunker blindati, magazzini, strutture pesanti e piste di aeroporti.

Una volta avvicinatosi al bersaglio, il missile sale di quota e poi si lancia improvvisamente verso il basso ampliando l’angolo di caduta e, di conseguenza, il potere distruttivo. La loro gittata massima è di 250 chilometri. Questo significa che se gli ucraini dovessero lanciare un missile dal loro spazio aereo verso la Russia potrebbero potenzialmente colpire grossi centri come, ad esempio, le città di Kursk o Voronez. Gli ucraini hanno però chiesto unicamente il permesso di sganciarli contro obiettivi militari.

Putin ha aggiornato la dottrina nucleare del Cremlino, ampliando i criteri per l’uso delle armi atomiche: un decreto oggi autorizza la Russia a rispondere con ordigni nucleari anche a seguito di attacchi convenzionali con missili occidentali.

L’Ucraina potrebbe costruire una bomba nucleare in pochi mesi. A rivelarlo è un documento che spiega come la nazione sia a lavoro per sviluppare un rudimentale ordigno atomico che tornerebbe utile se il presidente eletto americano, Donald Trump, dovesse decidere di non sostenerli più nella guerra contro la Russia.

Come l’Ucraina potrebbe creare la bomba nucleare

Una bomba nucleare pronta in breve tempo. È questa la rivelazione riportata dal Times che riprende un documento di un think tank ucraino presentato al ministero della Difesa di Kiev. In esso si legge come, anziché uranio, l’Ucraina potrebbe utilizzare plutonio proveniente dalle barre dei reattori di combustibile nucleare usato per costruire la propria arma rudimentaleUsando il plutonio, l’Ucraina avrebbe dunque le capacità per realizzare una bomba simile a quella “Fat Man” che, nel 1945, gli Usa sganciarono su Nagasaki nel 1945 durante la Seconda guerra mondiale. Le circa sette tonnellate di plutonio disponibile per i reattori sarebbe sufficienti per produrre centinaia di testate con rese tattiche di diversi kilotoni.

Fondamentale è però capire la strategia che Trump vorrà tenere circa il conflitto tra Russia e Ucraina. Dovesse far venir meno il sostegno alla nazione di Zelensky, questa potrebbe ritirarsi dal Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp), la cui ratifica era subordinata alle garanzie di sicurezza fornite proprio da Stati Uniti, Regno Unito e Russia nel memorandum di Budapest del 1994.
Durante la campagna elettorale, Trump aveva promesso di porre fine alla guerra entro 24 ore se avesse riconquistato la presidenza. Gli Usa hanno annunciato un pacchetto di aiuti militari da 425 milioni di dollari all’Ucraina. I rapporti tra i due Paesi sembrano distesi: nelle prime ore da presidente eletto, Trump ha chiamato il leader ucraino in una conversazione durata 25 minuti e a cui ha partecipato anche Elon Musk.

Le smentite da Kiev: niente atomica

La notizia della possibile bomba nucleare ha posto sul chi va là gli ucraini che subito hanno smentito questa evenienza. Un portavoce del ministero degli Esteri ha detto: “Non possediamo, sviluppiamo o intendiamo acquisire armi nucleari”. Heorhii Tykhyi, questo il suo nome, su X ha aggiunto: “L’Ucraina lavora a stretto contatto con l’Aiea ed è completamente trasparente rispetto al suo monitoraggio, che esclude l’uso di materiali nucleari per scopi militari”.

Le prime voci su questo ambito si erano diffuse già un mese fa. Allora il Ministero degli Esteri ucraino aveva smentito un rapporto diffuso da Bild, che citava una fonte ucraina anonima, secondo cui Kiev voleva sviluppare armi di distruzione di massa. Lo stesso presidente, Volodymyr Zelensky, aveva accennato alla possibilità di un’arma nucleare, se Kiev non fosse entrata nell’Alleanza, per poi sottolineare come il Paese non voglia puntare su quel tipo di ordigni.

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