Commissari nominati, ma fuori dalla maggioranza Ursula: in Europa è possibile

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Nessun ingresso di Ecr nella maggioranza Ursula visto che il voto a favore della Commissione non significa un cambio di posizionamento rispetto al voto contrario sulla proposta politica illustrata da von der Leyen nel suo discorso di insediamento sono il capodelegazione di FdI al Parlamento europeo, Carlo Fidanza, e il co-presidente di Ecr, Nicola Procaccini. “Restiamo orgogliosamente fuori”, ha chiarito Fidanza, spiegando che il sì del partito al collegio della Commissione è la logica conseguenza del ruolo di primo piano assegnato Raffaele Fitto.


Fitto, ha ricordato il capodelegazione di FdI a Strasburgo, dovrà “coordinare portafogli importanti” tra cui turismo, pesca, agricoltura, housing sociale. Si tratta di un “ruolo preminente che è stato ottenuto grazie a un lavoro intensissimo di Giorgia Meloni” e dà all’Italia la sua giusta rappresentazione, “come seconda manifattura d’Europa dobbiamo essere rappresentati per quello che valiamo”.

Procaccini spiega che “la maggioranza Ursula non esisteva, non esiste e non esisterà. Le maggioranze in Parlamento Ue non sono come quelle dei parlamenti nazionali, ma si formano e si disfano in ogni singola votazione. Non esiste un vincolo di maggioranza”, ha chiarito il co-presidente di Ecr al Parlamento europeo, impegnato in questi giorni negli Stati generali dell’Ambiente e dell’Energia organizzati Sabaudia da FdI. Dunque, a maggior ragione, la questione del voto sul collegio di cui fa parte Fitto “non c’entra con la questione della maggioranza Ursula”. Quanto al fatto che la Lega possa votare contro, Procaccini, che ha ribadito il diritto di ogni forza politica di scegliere come muoversi, ha spiegato che in ogni caso non si creerà una spaccatura, perché “importante sarà appunto il voto sui contenuti e su questi auspichiamo che tutto il centrodestra possa convergere”.

Da Bruxelles sul tema del voto per la Commissione, fissato nella plenaria della prossima settimana, è intervenuto anche il portavoce di Ecr, al Parlamento Ue, Michael Strauss. Durante un punto con la stampa ha spiegato che “accogliamo con favore l’accordo raggiunto sui vicepresidenti. Ora dobbiamo guardare avanti in modo costruttivo. Un principio del gruppo Ecr – ha ricordato – è che rispettiamo le opinioni delle diverse delegazioni nazionali all’interno del nostro gruppo, proprio come abbiamo fatto cinque anni fa. Queste possono, naturalmente, decidere autonomamente come affrontare la votazione finale sulla composizione del collegio dei commissari. Detto questo, in base alla dinamica che abbiamo visto prima, durante e dopo le audizioni, non prevediamo alcun ostacolo da parte nostra all’approvazione finale della Commissione a Strasburgo la prossima settimana, stiamo assistendo a un cambiamento nel panorama politico europeo dal centrosinistra verso il centrodestra. Questo fa sperare in un nuovo slancio in tutta l’Unione e il gruppo Ecr è una forza decisiva al centro di questi cambiamenti”.

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