L’ esecutivo von der Leyen curva a destra

Non si può dire che la Commissione von der Leyen sia nato sotto una buona stella. Sono sotto agli occhi di tutti i dissidi tra Popolari da una parte e Socialisti e Liberali dall’ altra. Ed è anche evidente che l’ esecutivo presieduto da Ursula von der Leyen curva a destra. La nomina di Fitto a Commissario con delega di Vice presidente è una vittoria per l’ Italia e per Giorgia Meloni e influirà sui nostri equilibri interni, in particolare tra le opposizioni. In ogni caso dietro alla convergenza sulla nomina di Raffaele Fitto, da parte del PD, ha influito sicuramente anche il Presidente Mattarella che ha esercitato sul PD una discreta pressione. Giorgia Meloni , dal canto suo, si è portata a casa il risultato e le distanze con la Commissione von der Leyen, da lei non votata, si sono notevolmente accorciate. Sarebbe stato un atto di autolesionismo privare l’ Italia di una posizione di rilievo nella Commissione, conforme alla nostra tradizione all’ interno dell’ UE. Dunque il Presidente Mattarella si è attivato e con lui molte figure politiche di rilievo, le cui idee politiche non coincidono ma che erano consapevoli che l’ alternativa avrebbe provocato un serio danno all’ Unione e umiliato il nostro Paese a livello di immagine. Si sono attivati Mario Monti, Romano Prodi, Casini e Renzi . Il PD non poteva ignorare il richiamo alla realtà, giunto dal Quirinale. Certamente Elli Schlein pagherà un prezzo alto, perché si allargherà la frattura con Conte , quasi alla vigilia della costituente che dovrà archiviare l’ era Grillo, dando un nuovo corso al Movimento dei 5 Stelle. Giuseppe Conte , però, ha dichiarato nella sua intervista a Repubblica, che il nuovo corso grillino sarà progressista e a sinistra, con un distinguo netto rispetto al PD e l’ elezione di Fitto gli ha dato l’ occasione di smarcarsi per non essere fagocitato. In Italia si sono formati due schieramenti anomali: Conte e Salvini ostili all’ intesa von der Leyen – Fitto- Ribera, da una parte, dall’ altra Meloni , Tajani e il PD , possiamo dire , patrocinati dal Quirinale.