Sei italiani su dieci dicono no alla legge sull’ autonomia

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La recente sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato, in parte, illegittima la riforma dell’ autonomia differenziata, ha complicato il percorso del progetto legislativo che porta la firma del leghista Calderoli. Intanto è calato sensibilmente il consenso dei cittadini sia a Nord che a Sud . Rispetto a qualche mese fa, il numero di coloro che si dicono d’accordo è calato di 10 punti; solo il 35% dei cittadini è d’accordo, un po’ pochi per affrontare un’ eventuale quanto probabile referendum. La base sociale e politica di chi si dice contrario alla riforma ha raggiunto il 60%. Se si guarda alla posizione politica dei cittadini risulta chiaro che il grado di consenso è alto tra gli elettori della Lega, il 70%, seguita da quelli di Forza Italia , 60%, infine FDI con il 57%. Con maggior favore si esprimono gli elettori del governo di centrodestra, mentre all’ opposizione contro la riforma troviamo alte percentuali sia nel PD che in AVS e anche tra i 5 Stelle. Comunque anche tra i partiti di centrodestra, c’ è un calo generalizzato e costante di consensi. Quello che più colpisce è il declino dell’ idea di autonomia in tutte le aree territoriali. Sorprende di più il.Nord Est, nelle regioni del Veneto e Friuli , amministrate rispettivamente da Zaia e Fedriga , paladini della riforma Calderoli, dove si registra un sensile calo nei consensi soprattutto tra gli elettori di Forza Italia e FDI , ma anche nella Lega, anche se in misura minore. Si conferma invece sempre più in discesa il grado di consenso tra i cittadini del Centro e del Sud. Dovunque e’ in calo il favore verso la riforma dell’ autonomia differenziata. Da questa analisi emerge in modo chiaro che i limiti vengono posti dai cittadini, che vanno oltre la sentenza della Corte Costituzionale e degli eventuali aggiustamenti parlamentari. I cittadini ci fanno capire che vogliono sempre di più l’integrazione e la regolazione dello Stato. Quindi una presa di posizione di ordine sociale, ma anche di opportunità. I cittadini, in un periodo storico in cui la globalizzazione incombe sempre di più, la riforma dell’ autonomia differenziata, li fa sentire più vulnerabili. Inoltre in molte regioni non viene percepita come un vantaggio, soprattutto in quelle che non hanno una particolare vocazione per le esportazioni ; la loro paura è che si possono accentuare le divisioni, sia sul piano economico che su quello politico. Si creerebbero tante Italia , diverse l’ una dall’ altra e in concorrenza tra loro. La nostra Italia è una, libera e indipendente.

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