Il nuovo corso dei 5 Stelle e il rapporto con il PD

Date:

All’indomani della kermesse dei 5 Stelle al Palacongressi di Roma, nella quale si è definitivamente sancito il divorzio con il padre fondatore, Beppe Grillo, il PD è convinto che il Movimento 5 Stelle ha superato il guado e che presto diventerà un alleato solido ed affidabile del centrosinistra. Dopo la vittoria grillina del 2018 e l’incarico da Premier conferito a Giuseppe Conte, lo stesso veniva additato come colui che incarnava alla perfezione il modello neo- populista ma nello stesso tempo una persona equilibrata che già da allora faceva trasparire alcuni distinguo con il padre fondatore. Adesso è difficile confondere il nuovo corso dei 5 Stelle a guida Conte, con la sottomissione definitiva alla leadership del PD. E’ chiaro che si vorrebbe che Conte sottoscrivesse un vero patto politico, quasi a farne una corrente esterna. E’ possibile che possa finire così nel futuro, ma ad oggi è tutto da capire. Se esaminiamo i dati delle ultime elezioni regionali, il movimento ha perso ulteriore terreno, è sceso al 5% , anche se sul terreno del voto politico, vengono accreditati intorno al 10%. Certo molto poco rispetto ai tempi del Vaffa o della traversata a nuoto di Beppe Grillo, ma sempre abbastanza per muoversi nei palazzi della politica, non da semplice comparsa . Il PD con la gestione Schlein in termini di sondaggio viaggia al 23%. Questo vuol dire che molti dei consensi raccolti nel 2018 dal Movimento, 33%, sono sparsi in giro tra l’ astensionismo e FDI. In sintesi il centro-sinistra ha bisogno di compattezza e non può vivere di continui scontri fra Conte e i suoi alleati. Questo però non significa che il PD possa andare a recuperare il voto degli ex grillini per il fatto di avere resa salda l’ alleanza con Conte. E quest’ ultimo non può essere certo che il 10% , ottenuto alle politiche del 2022, lo segua nel nuovo percorso politico dato al Movimento senza il suo fondatore. Molte volte abbandonare il populismo economico non equivale a guadagnare consensi. Quanto alla politica estera, lo sbilanciamento di Conte verso la Russia, non fa ben sperare.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Condividi post:

Sottoscrivi

Popolare

Articoli Correlati
Articoli Correlati

Medici senza Frontiere: “Gaza è diventata una fossa comune”

Per l'agenzia di assistenza medica Medici Senza Frontiere (Msf)...

Varsavia, aumentano attacchi informatici russi in vista del voto

Il ministero degli Affari Digitali polacco ha allertato sul...

Si riapre il dialogo con Teheran tra minacce e diplomazia

Gli Usa cercano di convincere il regime teocratico iraniano...