Con la fine dell’austerità dell’Unione Europea, dopo la pandemia, per la prima volta, con una azione che potrebbe rivelarsi esplosiva per la politica nazionale, sono finiti nel mirino di Bruxelles quei paesi considerati tra i più voraci del deficit dell’euro blocco. E, così oggi, l’UE sta utilizzando la nuova impostazione fiscale nei confronti dei Paesi membri che più erano stati d’accordo con l’applicazione dell’austerità e per questo oggi i governi di Germania, Paesi Bassi e Austria sono stati formalmente richiamati a causa dell’elevata spesa pubblica nazionale. A sorpresa quei Paesi, invece, i cui piani di spesa, in passato, erano considerati tra i più scialacquatori del blocco, tra cui l’Italia, insieme alla Grecia e alla Francia, nell’ambito del processo annuale di revisione dei bilanci nazionali, hanno tutti ottenuto il via libera da Bruxelles. Per tutti e tre i Paesi non considerati a rischio deficit, la notizia arriva quasi come un fulmine a ciel sereno in un momento nel quale, in Europa, la Germania sta ritornando al voto per le elezioni nazionali, che vedrà il quadro economico, peraltro in estrema difficoltà, al centro del dibattito elettorale, e la Francia che è alle prese con uno scricchiolio di governo per via della quadratura dei conti di bilancio che fanno intravedere un aumento sostanziale della tassazione nazionale.
UE – Puntano la spesa pubblica di Austria, Germania e Paesi Bassi
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