Incidente al Senato per la maggioranza che è andata sotto in Commissione Bilancio, sull’emendamento della Lega al dl Fisco che prevedeva la riduzione del canone Rai da 90 a 70 euro. Forza Italia ha votato con le opposizioni e il testo è stato respinto con 12 voti contrari e 10 a favore.
Fonti di Palazzo Chigi hanno ricordato che “il Governo è fortemente impegnato nel sostegno a famiglie e imprese, operando sempre in un quadro di credibilità e serietà. L’inciampo della maggioranza sul tema del taglio del canone Rai non giova a nessuno”. L’episodio è stato strumentalizzato dall’opposizione, che lo ha voluto presentare come il segno di una coalizione “in frantumi”, ma gli stessi protagonisti hanno chiarito che si tratta di una questione legata all’esclusivo merito dell’emendamento e che quanto accaduto non è in alcun modo indicatore di problemi di natura politica.
‘Sono schermaglie, non ci vedo nulla di particolarmente serio…”, risponde a distanza a chi, sinistra e commentatori vari, è partito con il racconto del centrodestra spaccato e in debito d’ossigeno. Se abbiamo trovato l’accordo per un cessate il fuoco in Libano possiamo farlo pure sul canone Rai…’.
“La maggioranza è coesa, lavoriamo insieme per rispettare il programma che ci hanno dato con i quali gli italiani ci hanno dato consenso. Quindi non c’è alcun problema”, ha chiarito il vicepremier e leader azzurro, Antonio Tajani, ricordando che la questione del canone Rai non era nel programma di governo e che per Forza Italia è da sempre contraria al taglio del canone, che considera “non utile ad abbassare la pressione fiscale. Noi siamo assolutamente favorevoli ad abbassare la pressione fiscale, ma questa proposta non avrebbe portato nessun risultato perché si trattava solo di una partita di giro”, ha chiarito Tajani.
Il caso, dunque, esiste solo nelle reazioni della sinistra. Secondo Elly Schlein, “la maggioranza è in frantumi e le divisioni sono evidenti”. Di più: “Sono allo sbando, troppo impegnati a litigare tra loro, a competere anziché governare il Paese”, ha aggiunto la segretaria dem. Per Giuseppe Conte addirittura Giorgia Meloni dovrebbe chiarire “se esiste ancora la maggioranza”. Enrico Borghi di Italia Viva ha pronosticato “ripercussioni” e per Angelo Bonelli di Avs il governo sarebbe “alla frutta”. Intanto, però, sempre alla Camera la maggioranza, dopo la fiducia di ieri, ha portato a casa il decreto Flussi, che ora passa al Senato, e sullo stesso dl Fisco i lavori sono andati avanti senza ulteriori problemi: la commissione Bilancio ha terminato regolarmente le votazioni sugli emendamenti e ha dato il via libera al dl fisco con il mandato al relatore. Il testo approderà domani in aula. Insomma, la questione è già chiusa.
Il testo approderà in aula. Insomma, la questione è già chiusa.