L’infrastruttura elettrica dell’Ucraina si trova sotto un massiccio attacco, ha detto il ministro dell’Energia nelle prime ore di ieri. “Ancora una volta, il settore energetico è sotto un massiccio attacco nemico. In tutta l’Ucraina si stanno verificando attacchi agli impianti energetici”, ha scritto German Galushchenko in un post su Facebook, aggiungendo che l’operatore della rete elettrica nazionale ha “introdotto urgentemente interruzioni di corrente di emergenza”.
L’esercito ucraino ha subito dichiarato un allarme aereo in tutto il Paese a causa di una minaccia missilistica, aggiungendo che sono stati rilevati missili diretti alle regioni di Mykolaiv, Kirovograd e Odessa. Le forze russe hanno attaccato nella notte le infrastrutture energetiche ucraine con circa 100 droni, più di 90 missili e munizioni a grappolo: lo ha reso noto su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
“L’obiettivo è il nostro settore energetico. Un totale di circa 100 droni d’attacco, più di 90 missili di vario tipo. In diverse regioni sono stati registrati attacchi con munizioni a grappolo che hanno preso di mira le infrastrutture civili”, si legge nel messaggio. “Questa è un’escalation molto spregevole delle tattiche terroristiche russe”, ha aggiunto Zelensky
L’aeronautica ucraina nella notte ha emesso un allarme aereo nazionale, segnalando attacchi missilistici contro diverse regioni. “L’allarme aereo è stato dichiarato in tutta l’Ucraina a causa della minaccia missilistica”, ha annunciato su Telegram, sottolineando che i missili hanno preso di mira soprattutto le regioni di Odessa, Kherson e Mykolaiv
Il via libera all’uso di missili a lungo raggio per colpire obiettivi militari in Russia “è efficace, ma è cruciale continuare ad esercitare una pressione costante” su Mosca. Lo ha scritto mercoledì in un post su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha avuto un colloquio telefonico con il segretario generale della Nato, Mark Rutte, all’indomani del Consiglio Nato-Ucraina, convocato dopo il lancio da parte della Russia di un nuovo missile balistico la settimana scorsa.
“Abbiamo discusso dell’urgente necessità di rafforzare la difesa aerea dell’Ucraina, concentrandoci su sistemi specifici già disponibili negli stati membri della Nato – ha riferito Zelensky – Ho anche sottolineato l’importanza di attuare pienamente le decisioni del summit della Nato di Washington, poiché questi impegni sono vitali per il morale e la resilienza del nostro popolo. Sono grato a Mark per il suo continuo supporto e per aver condiviso gli aggiornamenti sui suoi colloqui con i partner dell’Alleanza”.
Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato la nomina del generale in pensione Keith Kellogg – un suo convinto fedelissimo – come suo inviato in Ucraina, incaricato di porre fine all’invasione russa durata due anni e mezzo. “Sono molto lieto di nominare il generale Keith Kellogg come assistente del Presidente e inviato speciale per l’Ucraina e la Russia. Keith ha condotto un’illustre carriera militare e imprenditoriale, ricoprendo tra l’altro ruoli altamente sensibili per la sicurezza nazionale nella mia prima amministrazione”, afferma Trump.
Kellogg, 80 anni, un personaggio fisso nel circuito dei notiziari via cavo, all’inizio dell’anno ha scritto un documento accademico in cui chiedeva a Washington di usare gli aiuti militari all’Ucraina come leva per spingere i colloqui di pace. “Gli Stati Uniti continuerebbero ad armare l’Ucraina e a rafforzare le sue difese per garantire che la Russia non faccia ulteriori progressi e non attacchi di nuovo dopo un cessate il fuoco o un accordo di pace”, si legge nel documento di ricerca del think tank trumpiano America First Policy Institute. “I futuri aiuti militari americani, tuttavia, richiederanno che l’Ucraina partecipi ai colloqui di pace con la Russia”.
Kellogg ha ricoperto diverse posizioni durante il primo mandato di Trump, tra cui quella di capo dello staff del Consiglio di sicurezza nazionale di Trump e di consigliere per la sicurezza nazionale dell’allora vicepresidente Mike Pence. Kellogg ha dichiarato a Voice of America, in occasione della convention repubblicana di luglio, che le opzioni dell’Ucraina sono “abbastanza chiare”. Se l’Ucraina non vuole negoziare, bene, ma allora accetti il fatto che puo’ avere enormi perdite nelle sue città e accetti il fatto che avrà i suoi figli uccisi, accetti il fatto che non avrà 130.000 morti, ma 230.000-250.000″.