Tensioni nella maggioranza di governo

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Lo scontro di due giorni fa nella maggioranza di governo è stata molto insidiosa anche se non ne compromette, almeno per il momento, la stabilità, ma comporta la perdita di credibilità presso i cittadini che si aspettano che i problemi vengano risolti e non creati. La Premier è consapevole di questa difficoltà e dell’ urgenza di affrontarla e risolverla rapidamente, per evitare danni più seri. La proposta di Salvini di ridurre di 20 euro il canone Rai , più che un tentativo mal celato di ridurre le tasse, è apparso una provocazione nei confronti di Forza Italia e dell’azionista di riferimento che è la famiglia Berlusconi. È la prima volta che la maggioranza si divide in Parlamento e distoglie l’ attenzione dai temi più importanti. La Premier è preoccupata e considera questi scontri più pericolosi delle battaglie che portano avanti le opposizioni. Occorre trovare una linea condivisa che soddisfi tutti. L’ esecutivo a guida Meloni deve fare i conti con tre riforme che per motivi diversi sono ferme: dal premierato all’ autonomia differenziata, fino alla riforma del sistema giudiziario. C’ è una situazione di stallo perché i partiti si concentrano su temi a tratti futili, al solo scopo di guadagnare visibilità. La Lega è quotidianamente impegnata nello scontro con Forza Italia per riconquistare il secondo posto della coalizione. È un tiro e molla e nessuno vuole cedere . Senza trovare un accordo i danni maggiori li subirebbe la Meloni. Forse la Presidente del Consiglio pensa di trovare una sorta di compromesso come quello adottato in Europa che alla fine si è rivelato vincente. Mentre la maggioranza si azzuffava in Italia , Fitto si insediava in Europa, facendo segnare per il governo un successo diplomatico. E’ caduto il tabù che con la destra al governo l’ Italia sarebbe rimasta isolata. La rottura che si è prodotta nella maggioranza, ripetiamo almeno per il momento, non può essere considerata l’ inizio della fine dell’esecutivo, ma non può nemmeno essere presa sotto gamba. Non lo accetterebbe il Paese che è in attesa di conoscere la nuova finanziaria , tenuto delle grandi difficoltà in cui si trova, anche a causa della grave congiuntura internazionale. E non si devono imporre sacrifici ai cittadini, mentre i partiti litigano su cose inutili, o peggio cercano di aumentarsi i finanziamenti. Ormai il pudore politico ed istituzionale è solo uno sbiadito ricordo.

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