Questo lo slogan del Giubileo 2025, il più inclusivo di sempre: per la giornata del 6 settembre è, infatti, previsto un pellegrinaggio dedicato ai fedeli della comunità LGBTQ+. Papa Francesco ha deciso di seguire il primo dettame del Cattolicesimo: rispettare ogni dignità umana e lasciare le discriminazioni fuori dalle Porte Sante, ben consapevole della velocità a cui bisogna cambiare per adattarsi alle esigenze dei credenti più giovani.
Saranno presenti soprattutto associazioni come “La tenda di Gionata”, che accompagna i religiosi gay e le loro famiglie in un percorso spirituale privo di pregiudizi. Gionata nella Bibbia, non a caso, protegge il caro amico Davide dall’ira di suo padre; il fondatore dell’associazione, David Esposito, sperava che la Chiesa potesse allargare “la tenda” e proteggere i suoi fedeli da dinamiche che di cristiano hanno ben poco. In un atto storico ma già annunciato dalle parole del Papa alla Gmg, ogni fedele è finalmente riconosciuto. Ogni genitore praticante, spaesato davanti al coming out del figlio o della figlia, ora sa che non ha niente di cui vergognarsi; ogni giovane battezzato sa che non deve rinunciare alla propria identità per andare in chiesa con i suoi. In un Paese in cui, da stime Censis, 7 persone su 10 si dichiarano cattoliche, questo 6 settembre potrebbe davvero contribuire a strutturare il pensiero degli italiani in maniera differente, più aperta e più libera, oltre ad aprire il dialogo in Paesi cattolici nel mondo ben più conservatori del nostro e all’interno della Chiesa stessa.
Fin troppo recenti per non essere ricordate le dichiarazioni del Papa riguardo la presenza di omosessuali nei seminari; troppo volgari per essere ripetute. In un articolo del New York Times di pochi anni fa si legge che, per quanto le stime non siano accurate, i preti omosessuali ricoprirebbero circa il 40% del totale della Chiesa statunitense; numeri fin troppo alti per essere ignorati ancora.