E’ Giorgia Meloni “la persona più potente d’Europa” secondo la classifica per il 2025 di Politico. “Chi chiami se vuoi parlare con l’Europa? Se sei Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo e consigliere chiave del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, il numero che chiami appartiene a Giorgia Meloni”, scrive il quotidiano statunitense. Sottolineando che “in meno di un decennio, la leader del partito di destra Fratelli d’Italia è passata dall’essere liquidata come una pazza ultranazionalista all’essere eletta primo ministro d’Italia e ad affermarsi come una figura con cui Bruxelles, e ora Washington, possono fare affari”.
Grande soddisfazione, grande riconoscimento alla premier che consegue una “doppietta”: è il secondo anno consecutivo che Meloni è incoronata tra i leader più influenti d’Europa. Lo scorso anno nella lista delle personalità del 2024 scelte da Politico. Europe la premier italiana aveva ottenuto il primo posto nella categoria ‘Doers’: ossia i leader più fattivi e concreti nella messa in campo delle loro politiche. Meloni veniva descritta come “camaleonte”, capace di sfidare “le aspettative” e di sorprendere nella sua politica nei confronti della Russia. La prestigiosa testata aveva fatto notare quali compiti aspettassero la presidente del Consiglio italiana. “Il prossimo anno elettorale sarà cruciale per Meloni- si leggeva- che è anche presidente dei Conservatori e Riformisti europei”. E si osservava come non sia “un segreto che il Partito popolare europeo di centrodestra abbia corteggiato la leader italiana, forse con un occhio a un’alleanza post-elettorale che potrebbe ridisegnare il panorama politico europeo”. Mai più scenario politico è stato più lungimirante.
“Negli anni precedenti, personaggi come il presidente francese o il cancelliere tedesco si sono contesi in modo affidabile i primi posti nella nostra classifica . Quest’anno, tuttavia, né Emmanuel Macron né Olaf Scholz hanno raggiunto il traguardo. La loro influenza è diminuita, lasciando che altri, spesso provenienti da quartieri inaspettati o non convenzionali, subentrino e riempiano il vuoto”, si legge nel sito. “Meloni fece notizia in tutto il mondo quando divenne la prima donna primo ministro italiana , ma pochi prevedevano che sarebbe rimasta a lungo in carica. Gli esperti si aspettavano che le lotte intestine avrebbero inevitabilmente diviso la sua coalizione di governo di partiti di destra”, prosegue la disamina di Politico. “Ma negli ultimi due anni Meloni ha consolidato il suo governo come uno dei più stabili mai esistiti nell’Italia del dopoguerra. Sebbene il paese sia gravato da un debito nazionale pari al 137 percento del suo prodotto interno lordo , le previsioni economiche non sono così fosche da spaventare gli investitori stranieri attratti dall’ambiente politico insolitamente tranquillo”.
Potevano cavarsela con un dignitoso silenzio. Invece, a sinistra hanno scelto di dare voce a quella che appare come come una rosicata pazzesca per il riconoscimento della stampa internazionale alla leadership di Giorgia Meloni, culminato nell’articolo di Politico che la identifica come “persona più potente d’Europa”. Da Giuseppe Conte ad Angelo Bonelli, la constatazione degli osservatori esteri sulla credibilità conquistata dal premier a livello globale ha suscitato reazioni nervose, con tanto di delegittimizzazione di quelle stesse voci che erano ascoltate quasi come un oracolo quando invece facevano da megafono agli allarmi sui disastri che avrebbe provocato un governo di destra in Italia.
“Non me ne voglia Meloni, oggi staranno festeggiando perché Politico l’ha riconosciuta come più influente in Europa. Capite che corsa al ribasso? Ma cosa ha portato in termini di progettualità, di visione, se non difendere con le unghie e coi denti quello che già spettava all’Italia, cioè un commissario?”, ha detto Conte, nel corso della presentazione a palazzo Theodoli del libro I padroni del mondo, di Alessandro Volpi. “Dovremmo chiedere agli italiani cosa pensano dell’operato della premier. Il punto non è ciò che pensano Politico o The Economist“, ha detto poi Bonelli, sostenendo che “la verità è che gli italiani sono in ginocchio” ed evidentemente dimenticando che gli italiani in questi due anni hanno detto ripetutamente ciò che pensano del governo attraverso il voto, oltre che attraverso i sondaggi che continuano a indicare FdI, il partito del premier, ampiamente primo nel gradimento.
Su una cosa però, almeno Conte, ha ragione: in FdI si festeggia. E non si capisce perché non dovrebbe essere così, non tanto per il riconoscimento di Politico, quanto per i risultati conseguiti dal governo Meloni che lo hanno reso inevitabile. “Il 2024 si sta chiudendo con gli apprezzamenti all’Italia dalla stampa internazionale, con buona pace di chi in Italia e in Europa ha sempre tifato contro il governo Meloni sin dal suo insediamento”, ha detto il capogruppo alla Camera, Galeazzo Bignami, soffermandosi sul fatto che “come sottolineato dal prestigioso settimanale britannico The Economist, l’Italia è tra i protagonisti della ripresa economica globale, mentre secondo Politico.eu il presidente Meloni è la figura più influente in Europa e che ha consentito al Paese di ritrovare alla nazione il suo posto centrale nello scenario globale, confermandosi un modello di successo e un esempio di rinascita”.