Le milizie di Bashar al-Assad si sono presentate al mondo dopo aver destituito Addad promettendo tolleranza per le minoranze religiose, ma ciò non significa che le donne verranno automaticamente accettate come loro pari. La questione non è legata alla sola possibilità di poter pregare o meno, ma di partecipare ai processi decisionali e di evoluzione culturale del Paese. Per questa ragione i diritti delle donne sono una sfida anche in considerazione che il nuovo gruppo politico ha già deciso di chiudere i rapporti governativi con le Ong e, più nello specifico, con le organizzazioni che promuovono l’uguaglianza di genere. Intanto, da più parti, sono state condannate le loro violazioni dei diritti umani, come l’arresto degli oppositori politici anche se neanche il regime di Assad era stato paladino dei diritti umani. Adesso tutto sta nella capacità della società siriana di difendere i propri diritti e di organizzarsi come un blocco democratico.