È stata chiusa per alcune ore la raffineria di Zawiya, in Libia. A renderlo noto è stata Libyan National Oil Corp. La decisione è maturata a causa di violenti combattimenti avvenuti sulla strada che collega la capitale Tripoli alla città di Zawiya a circa 47 chilometri a ovest della capitale, facendo rimanere i residenti, di fatto, prigionieri nelle loro case per il divampare di diversi incendi nella seconda più grande raffineria di petrolio libica. I tafferugli hanno finito per causare, anche, ingenti danni ai serbatoi di stoccaggio della raffineria di petrolio. A scontrarsi sono stati gli uomini di Mohamed Kushlaf, già sanzionato, nel 2018, dal consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per il suo presunto coinvolgimento nel traffico di esseri umani e un altro gruppo di uomini armati fedeli alla tribù Shurafaa. Per diverse ore è rimasta chiusa la strada che costeggia il mare che da Zawiya porta a Tripoli. Al momento non è ancora chiaro il motivo che ha dato origine agli scontri che nella parte occidentale del Paese si ripetono soventemente pur essendo quella una zona sotto il controllo di milizie e gruppi armati alleati del governo del primo ministro Abdul Hamid Dbeibah.
Libia – Allarme per la raffineria di Zawiya a causa di scontri tra gruppi armati
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