Con attacchi mirati scende in campo l’Autorità Palestinese, che controlla alcune aree della Cisgiordania occupata da Israele. Le azioni militari sono state avviate per cercare di sopprimere alcuni gruppi di militanti di Hamas sostenuti dall’Iran e della Jihad islamica. Una serie di interventi mirati contro i gruppi di militanti a nord della Cisgiordania, sono stati messi a segno dai militari palestinesi. Due persone sono rimaste uccise nel corso dei violenti combattimenti posti in essere, anche, con l’ausilio di un autoblindo. La rappresaglia è iniziata sabato scorso quando le truppe palestinesi, a Jenin, hanno sferrato il primo attacco per contro i due gruppi rivali. In seguito a questi attacchi le milizie che governavano la Cisgiordania, nelle ultime settimane occupata quasi totalmente dall’esercito israeliano, hanno perso il controllo della loro roccaforte a Jenin. Le Nazioni Unite hanno fatto sapere che quasi tutto l’ospedale di Jenin è stato occupato dalle truppe palestinesi, con i caschi blu che hanno fermato otto persone, uno dei quali in barella. Le due vittime di quest’ultimo conflitto sono Yazi Jaayseh, un militante della Jihad islamica, non ancora identificato e il 19enne Rabhi Shalabi. Ferito alla testa, anche, il cugino della vittima, un 15enne che, al momento dell’attacco, si trovava in sella alla sua moto. Dal 7 ottobre del 2023 a oggi, in Cisgiordania, il conflitto ha mietuto 811 vittime palestinesi. Da Tel Aviv, lo stato maggiore dell’autorità militare israeliana ha fatto sapere di essere estraneo a queste ultime operazioni militari in Cisgiordania. Azione militare, quest’ultima delle forze di sicurezza palestinesi che sono state oggetto di critica da parte della popolazione palestinese che accusa la sua Autorità di collaborazione con le milizie occupanti di Israele.