Consiglio europeo: ‘Continua l’impegno europeo per l’Ucraina’. Zelensky ‘non cede su Crimea e Dombas’, come veicolava una fake news

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Il Consiglio europeo ribadisce ‘la sua ferma condanna” verso la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, che costituisce una palese violazione della Carta delle Nazioni Unite, e il suo continuo sostegno all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale’. È quanto si legge nelle conclusioni del vertice a Bruxelles, nelle quali i leader dei 27 Paesi Ue riconfermano anche ‘l’impegno incrollabile dell’Ue a fornire un continuo sostegno politico, finanziario, economico, umanitario, militare e diplomatico all’Ucraina e al suo popolo per tutto il tempo necessario e con la massima intensità necessaria. La Russia non deve prevalere’.

Il Consiglio europeo ha accolto con favore l’approvazione del 15esimo pacchetto di sanzioni alla Russia e ha chiesto ‘l’urgente intensificazione degli sforzi, in particolare sulla fornitura di sistemi di difesa aerea, munizioni e missili, nonché sulla fornitura della formazione e delle attrezzature necessarie per le brigate ucraine’.

L’Unione europea, si legge inoltre nelle conclusioni del summit, ‘resta impegnata a sostenere la riparazione, la ripresa e la ricostruzione dell’Ucraina, in coordinamento con i partner internazionali. La conferenza sulla ripresa dell’Ucraina ospitata dall’Italia a luglio 2025 sarà importante in tale contesto. L’Unione europea continuerà a lavorare a stretto contatto con l’Ucraina e a sostenere i suoi sforzi di riforma nel suo percorso europeo’.

L’Ue: “Sostegno a Kiev per tutto il tempo necessario”

La riconferma del pieno sostegno a Kiev arriva in un giorno agitato Chiarita l’interpretazione fuorviante di un’intervista rilasciata dal presidente Ucraino, Volodymyr Zelensky a Le Parisien. All’interno di un colloquio articolato, Zelensky ha detto che ‘non abbiamo la forza di riconquistare Crimea e Donbass’. Una frase che è stata letta come una resa, ma che rimessa nel suo contesto torna invece a essere quello che è: la conferma della determinazione di Kiev a non mollare, pur nella consapevolezza della difficoltà del momento.

‘Non possiamo rinunciare ai nostri territori. È la Costituzione ucraina che ci proibisce di farlo. Di fatto, questi territori sono ora controllati dai russi. Non abbiamo la forza di riconquistarli. Possiamo solo contare sulla pressione diplomatica della comunità internazionale per costringere Putin al tavolo dei negoziati’, ha detto Zelensky, esortando l’Occidente a non tentennare nel sostenere Kiev e a non lasciarsi intimidire da Mosca.

‘Abbiamo bisogno di un’America e di un’Europa forti per fare pressione su Putin e fermare questa guerra’, afferma Zelelnsky, che è intervenuto anche al Consiglio europeo, ribadendo la richiesta di un solido appoggio da parte delle potenze occidentali e parlando di Putin come di ‘un pazzo che ama uccidere’.

‘La resa di Kiev è una fake news e un favore a Putin’ È una incredibile distorsione della realtà. Un enorme regalo di Natale che la gran parte della stampa italiana ha inspiegabilmente deciso di fare alla disinformazione russa. Questa notizia non esiste sui media stranieri. Viene il sospetto che l’intervista non sia stata neppure letta’, ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari, commentando il modo in cui l’intervista di Zelensky è stata riportata sui media italiani. ‘Già dal titolo si comprende che il messaggio è di tutt’altro tenore. È un titolo molto forte: ‘Dobbiamo rimettere Putin al suo posto’. Zelensky – ha proseguito Fazzolari – dice che con gli aiuti militari messi a disposizione di Kiev, attualmente, l’Ucraina non ha i mezzi per riconquistare la Crimea e il Donbass. È un modo per cercare di ottenere maggiore sostegno da parte dell’Occidente, non certo una rinuncia. Questa affermazione è stata totalmente decontestualizzata e distorta, raccontata come una presunta resa ucraina alla Russia di cui nelle dichiarazioni di Zelensky – ha concluso il sottosegretario – non c’è traccia’.

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