Continua a mietere vittime la maledizione del G7 2024, tenutosi a giugno scorso, in Puglia. Dopo i problemi politici interni di Macron amplificati dalla figuraccia rimediata a bordo Senna durante le olimpiadi. Dopo la debacle del presidente statunitense Joe Biden, seguita dalla sonora sconfitta dell’inquilino Downing street, Rishi Sunak e dalla caduta del governo tedesco di Scholz, le difficoltà di varare la Commissione Europea della von der Leyen, la capocciata rimediata da Papa Bergoglio al suo arrivo a Savelletri, arrivano i problemi per il prossimo presidente dell’assise, all’indomani della telefonata di passaggio di consegne fattagli dalla premier italiana Giorgia Meloni. Justin Trudeau è in piena crisi di governo per le dimissioni della sua vice in chiaro disaccordo con lui. Peggio della patente di Luigi Pirandello, la sfiga dell’edizione, a presidenza italiana, dei sette grandi della terra. Per questa ragione il leader giapponese dovrebbe correre a fare scongiuri per evitare di essere colpito dall’onta di negatività che aleggia intorno ai protagonisti del G7 2024. A non farci caso a quest’ondata di negatività, pare essere, porprio la presidente di turno Giorgia Meloni. Perché?