Nel nuovo disordine mondiale la pace non è gratis

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Secondo Mark Rutte, neo eletto segretario generale della Nato, l’ Europa non è ancora pronta per una difesa comune.Ma alle porte del Vecchio Continente incombe l’ombra della minaccia russa. L’ intento di Putin non è solo quello di cancellare l’ Ucraina, ma di sovvertire le democrazie liberali in Europa ed imporre la sua egemonia imperiale. Possiede un’ economia mobilitata per costruire armamenti , alleati che lo sostengono e a nulla varrà il dissenso interno, di per sé affievolito, a frenare le sue mire da imperatore, o meglio da zar. Gli europei da parte loro non sono in grado di affrontare un conflitto su larga scala che , permanendo questo stato di cose, potrebbe essere verosimile a breve. Non resta che agire come se la guerra fosse domani ,solo così si può essere certi di non combattere un domani. E allora bisogna spendere per raggiungere il famigerato 2% del Pil che la Nato e soprattutto l’ alleato americano richiedono. L’ Italia non è in grado, come non lo è la Spagna ,che non raggiungeranno l’ obiettivo nel 2025 . I cittadini italiani in particolare non si sono ancora abituati all’ idea che dopo trent’anni dalla caduta del muro di Berlino, nel nuovo disordine mondiale, la pace non è più gratis. Secondo il Censis solo il 30% è disposta ad accettare l’ aumento delle spese militari per la nostra sicurezza. Ciò è dovuto alla falsa propaganda che alcune forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione, vogliono fare credere che la colpa sia dell’ Occidente e in particolare degli Usa. Ci culliamo nell’ illusione di un passato, quello in cui il rischio di una guerra era praticamente scomparso o quantomeno sopito. E quest’ illusione viene alimentata da forze politiche come la Lega che addirittura con una proposta di legge, al limite della demenza, vorrebbe istituire di nuovo il servizio militare con una ferma di sei mesi , ma a livello regionale. Una sorta di appendice militaristica alla legge sull’ autonomia differenziata. Nell’ epoca dei droni e delle armi guidate dall’ intelligenza artificiale, siamo al ridicolo. Ma tutto, ormai fa spettacolo, tutto è propaganda, pur di raccogliere consensi per non scomparire. In futuro proteggerci dalle guerre vuol dire investire in tecnologie sofisticate , ricerca e filiere industriali. Il tempo della vedetta che dava l’ allarme quando avvistava i nemici è passato ormai da qualche secolo, ma nel nostro Parlamento i nostalgici non ci vogliono ancora credere .

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