Martedì prossimo ricordiamo la figura di Nino Alongi, tra i precursori e poi tra i protagonisti della Primavera di Palermo. Tra i fondatori del movimento Città per l’Uomo, diede il nome anche a una rivista di analisi dei cambiamenti della città e fu consigliere del Comune di Palermo dal 1985 al 1993.
Nino Alongi ha vissuto tutta la sua vita come impegno civico per costruire una buona polis, con la sua profonda cultura, il suo tratto umano, la sua dirittura morale imperniata sui valori cristiani. Fu capace di avviare processi, di volgere lo sguardo al futuro, di immaginare una Sicilia diversa e di agire responsabilmente per costruirla. Non era uomo degli angusti e asfittici spazi di “bottega”, non era uomo legato alla logica delle clientele e dei privilegi. Era uomo che creava connessioni. Attraverso il suo impegno quotidiano e la qualità dei suoi scritti, tendeva a rendere ogni cittadino custode e artefice di un condiviso progetto politico; ma era anche legato alla consapevolezza che la politica deve formare e informare i cittadini, rendendoli competenti e capaci di essere opinione pubblica e non sedurli e irretirli.
Nino Alongi riteneva che la cultura, le competenze, la formazione, l’innovazione, la partecipazione fossero presupposti imprescindibili per una buona politica. Ha tracciato un sentiero. Sta a noi raccogliere questa preziosa eredità.