Belloni, dopo le dimissioni da capo dei servizi segreti: ‘Entrare nello staff della der Leyen? Sarebbe un onore ma al mio futuro ci penserò il 16 gennaio’

Date:

Sul Corriere della sera Elisabetta Belloni, prima donna nella storia repubblicana come capa del Dis, lamenta di essere finita in un tritacarne. La Belloni, prima la Farnesina di cui è stata direttore generale, poi l’Europa con una nomina governativa, magari al posto di Raffaele Fitto asceso all’empireo della Ue. Belloni insomma, a torto o a ragione, pensava che Giorgia Meloni avesse con lei un debito di riconoscenza, e che dopo l’impeccabile, così l’ha definita la premier, gestione del G7 cui le aveva affidato il coordinamento, fosse venuto il momento di riscuotere.

La prediletta di Mario Draghi ha avuto rapporti molto tesi con Alfredo Mantovano, il sottosegretario e uomo di assoluta fiducia cui Meloni ha dato la delega sui Servizi. Il quale, da quasi due anni, tiene nel cassetto un progetto di riforma della legge 124 del 2007 che regolamenta ruolo e compiti degli agenti. Un progetto che, avocando a sé la gestione dei rapporti con i direttori delle agenzie (Aise e Aisi), di fatto depotenzia fortemente il ruolo del Dis. Al Dis, ovvero a Belloni, si sarebbero tarpate le ali.

Belloni rischiava di restare intrappolata tra l’ostilità della politica nei suoi confronti (oltre a Mantovano anche Antonio Tajani non nascondeva i dissapori) e quella degli apparati di sicurezza già in movimento per contendersi il suo posto. Il gancio salvifico le è arrivato da colui che l’aveva nominata al Dis, ovvero Draghi, che ha prestato i suoi buoni uffici con Ursula von der Leyen, perché trovasse un posto alla Belloni, che si dice lusingata, ma chiarisce che di firmato non c’è ancora nulla.
“Una cosa ci tengo a dirla ed è l’unico motivo che mi fa rompere il riserbo che mi sono imposta in tutti questi mesi: non vado via sbattendo la porta”, ha spiegato in un colloquio con il Corriere della Sera Elisabetta Belloni, che dal 15 gennaio lascerà la guida dei servizi segreti italiani.

“Il tritacarne in cui sono finita in questi giorni mi impone di chiarire quanto è successo e soprattutto di sgomberare il campo da illazioni che fanno male non tanto a me quanto al Paese, soprattutto in un momento così delicato”, prosegue Belloni che ieri mattina – riferisce sempre il Corriere – avrebbe avuto un confronto chiarificatore con la premier Giorgia Meloni.

Spiega Belloni nel colloquio col Corriere: “Io sono un funzionario dello Stato, faccio il mio lavoro e non è obbligatorio piacere a tutti o andare d’accordo con tutti. Purché questo non metta in discussione i risultati, come infatti non è avvenuto. Però a maggio scade il mio mandato, quando ho avvertito che già cominciavano a circolare voci sul mio futuro e soprattutto sul mio successore ho ritenuto fosse arrivato il momento di lasciare”. Belloni spiega di averne parlato “con i miei interlocutori istituzionali, prima fra tutti la premier Giorgia Meloni e il sottosegretario Mantovano. È con loro che, sin dagli inizi di dicembre – racconta – abbiamo tracciato la strada per una transizione tranquilla e senza scossoni”.

Quanto all’ipotesi che in futuro possa entrare nello staff della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, Belloni spiega: “Sarebbe un onore ma anche su questo voglio essere chiara nel dire che non c’è nulla di deciso – conclude – Al mio futuro comincerò a pensare il 16 gennaio”.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Condividi post:

Sottoscrivi

Popolare

Articoli Correlati
Articoli Correlati

Quel clima di solidarieta’ nazionale per la vicenda Sala

Quel clima di solidarieta' nazionale sbocciato per la vicenda...

Sparatoria Catania, morto 21enne

È morto all'alba di venerdì, all'ospedale Garibaldi Centro di...

Alto Adige, bambino di 7 anni muore dopo un malore a scuola

Un bambino di 7 anni è morto all'ospedale di...