Caso decadenza Todde: mercoledì il caso alla Giunta per le elezioni

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La vicenda della richiesta di decadenza di Alessandra Todde da presidente della Regione Sardegna dopo la notifica del provvedimento che prevede anche una sanzione da 40 mila euro e la trasmissione degli atti alla Procura della repubblica per la «dichiarazioni contrastanti» sarà compiuto mercoledì dalla Giunta per le elezioni in Consiglio regionale. Nel corso della seduta della Giunta per le elezioni, che al primo punto dovrà eleggere il vice presidente, sarà illustrato il provvedimento e saranno raccolti tutti gli elementi. Al termine del lavoro si riferirà al Consiglio regionale che dovrà pronunciarsi. L’organismo ha a disposizione 90 giorni di tempo per chiudere la pratica e, come rimarcato dagli addetti ai lavori, «sarà utilizzato tutto il tempo per fare le valutazioni».

Lo sviluppo più recente riguarda il modo in cui si è giunti alla presentazione della richiesta al Consiglio Regionale da parte del Collegio di garanzia, che analizza la correttezza dei rendiconti presentati dai candidati alle elezioni, istituito presso la Corte d’Appello di Cagliari, collegio che erroneamente si credeva fosse composto solo da magistrati. I sette componenti erano così distribuiti per professione (e ovviamente anche per appartenenza o vicinanza politica, non meglio definite): due commercialisti, un docente universitario, un giudice minorile, due magistrati della Corte d’Appello, oltre alla presidente del Tribunale che poi ha firmato la perentoria richiesta di ‘decadenza’.

La decisione è stata presa a maggioranza e il risultato porta davvero a far credere che più che dal merito della questione i componenti siano stati condizionati da altri giudizi: 4-3, così suddivisi. Per il no alla richiesta e quindi fermarsi eventualmente solo ad una sanzione di carattere burocratico-amministrativa, i due giudici della corte d’appello e una commercialista; per il sì alla proposta di decadenza il giudice minorile e gli altri due commercialisti, ai quali si è aggiunta la presidente Gemma Cucca.

Tutto questo è accaduto mentre una parte dei giuristi ha sottolineato il fatto che il Collegio di Garanzia non avrebbe dovuto occuparsi della Todde, in quanto non era candidata alle regionali come consigliera, ma direttamente come Presidente. Su questa parte della vicenda mercoledì si riunirà il gruppo di lavoro del Consiglio che dovrà decidere se portare in aula la richiesta del collegio di garanzia (novanta giorni di tempo per pronunciarsi) o addirittura astenersi perché non di sua competenza visto che il suo compito è una valutazione degli adempimenti dei consiglieri eletti, non della presidenza.

I tempi saranno lunghi e il percorso che si dovrà seguire per sbrogliare la matassa relativa all’ordinanza ingiunzione di decadenza della presidente della Regione Alessandra Todde sarà a zig zag tra Tribunale e il palazzo del Consiglio regionale. Qui si affronterà il caso del provvedimento comminato dalla commissione di garanzia regionale elettorale (presso la Corte d’Appello di Cagliari) per irregolarità nella rendicontazione delle spese della campagna elettorale dello scorso febbraio.

Nel frattempo i legali della presidente si apprestano a presentare i ricorsi: uno contro la sanzione da 40 mila euro e l’altro contro l’ordinanza ingiunzione al Consiglio regionale per la decadenza della Governatrice. Una volta presentato il ricorso con la richiesta di sospensiva gli atti saranno acquisiti dalla Giunta per le elezioni che dovrà predisporre, su richiesta della Presidenza, un pronunciamento che prende atto dell’impugnazione ai fini del rinvio della convocazione del Consiglio per la decisione di competenza. Quindi la comunicazione formale del presidente all’Assemblea. Il resto sarà legato all’evoluzione del procedimento con cui si è impugnato l’atto. Poi resta da capire, e questa è materia di approfondimento dei giuristi, se l’Assemblea dovrà votare per la decadenza o prendere atto dell’esito del ricorso.

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