“Oggi, con l’approvazione del disegno di legge sulla separazione delle carriere alla Camera dei deputati, abbiamo compiuto un passo storico per il sistema giudiziario italiano, al fine di rafforzarne l’indipendenza, la credibilità e l’efficacia”. Lo dichiara Nazario Pagano, Presidente della I Commissione Affari Costituzionali della Camera e relatore sul provvedimento, commentando l’esito del voto.
“La riforma, frutto di un intenso lavoro in Commissione e di un dibattito costruttivo, rappresenta un elemento fondamentale per garantire ai cittadini una giustizia sempre più terza e imparziale. La separazione delle carriere tra magistratura giudicante e requirente risponde a un principio cardine della nostra Costituzione e costituisce un passaggio decisivo per superare le ambiguità che hanno caratterizzato il sistema fino a oggi”.
Pagano ha voluto esprimere un sentito ringraziamento al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, al Viceministro Francesco Paolo Sisto, al Sottosegretario Matilde Siracusano “per il loro contributo illuminante e determinante in tutte le fasi di questo processo riformatore”. Ha poi rivolto parole di apprezzamento “ai deputati di maggioranza e opposizione che hanno partecipato attivamente al dibattito, ai relatori, e agli uffici della Camera per il lavoro impeccabile svolto”.
“Grazie al Governo Meloni oggi è stata approvata in prima lettura alla Camera una riforma storica per la giustizia italiana”. Lo dichiara, in una nota, il deputato salernitano di Fratelli d’Italia Imma Vietri. “La separazione delle carriere tra magistratura giudicante e magistratura requirente rappresenta un vero e proprio salto di qualità per il nostro sistema giudiziario. Anche perché – sottolinea Vietri – senza una netta distinzione di ruoli è difficile garantire una percezione di vera imparzialità. Il sorteggio al Csm, inoltre, e’ un ulteriore cambiamento epocale per contrastare la degenerazione delle correnti e l’intrusione della politica nella magistratura. Un ringraziamento doveroso – conclude Vietri – va in particolare al Premier Giorgia Meloni e al Ministro della Giustizia Carlo Nordio per la determinazione con cui hanno portato avanti questa riforma che gli italiani attendevano da decenni”.