Due seminari all’ISUFI sui contatti storici e religiosi tra ebraismo e islam

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L’ISUFI – Istituto superiore universitario di formazione interdisciplinare dell’Università del Salento, organizza, nell’ambito delle sue attività di didattica, un momento di riflessione pubblica sui contatti storici e religiosi fra ebraismo e islam, che si articolerà in due seminari che rientrano nell’azione “C3 – Ciclo di seminari di approfondimento” del progetto “ISUFI Soft Skills Community of Practice” a valere sul DM 231/2023.

“Tra ebraismo e islam: profezia, esegesi, messianismo” è il tema del seminario in programma giovedì 2 maggio alle 18:30, ospitato nell’Auditorium del Museo Sigismondo Castromediano, viale Gallipoli 31, Lecce.

I lavori, che vedranno nel ruolo di discussant la filosofa e scrittrice Laura Boella, già ordinaria di Filosofia Morale e di Etica dell’ambiente, Dipartimento di Filosofia dell’Università Statale di Milano, nota in ambito nazionale e internazionale per le sue riflessioni sul tema delle relazioni intersoggettive, dell’empatia e della simpatia e l’attento lavoro sul pensiero femminile del Novecento, si apriranno con i saluti istituzionali e le introduzioni di Fabio Pollice, Rettore Università del Salento,  Salvatore Rizzello, Direttore della Scuola Superiore Isufi Università del Salento e Samuela Pagani, docente di Lingua e letteratura araba, Consiglio Didattico Isufi, per entrare subito dopo nel vivo del tema con gli interventi di Meir M. Bar-Asher, Hebrew University di Gerusalemme, su “Gli studi coranici nella scienza dell’ebraismo e nella tradizione accademica israeliana”; Mohammad Ali Amir-Moezzi, Ecole pratique des hautes études, Parigi, su “Le origini dell’islam: pluralità di voci e di contesti”; Michael Ebstein, Hebrew University di Gerusalemme, su “L’altro nella mistica andalusa”.

La proposta di questo seminario nasce dall’esigenza di combinare la formazione alla ricerca degli studenti ISUFI con una divulgazione scientifica di alto livello su tematiche di interesse pubblico e risponde alla necessità di presentare e fare il punto sullo stato attuale degli studi sui contatti storici e religiosi fra ebraismo e islam nel periodo premoderno attraverso gli interventi di alcuni dei massimi esperti internazionali di questo rinnovato filone di ricerca. Le nuove acquisizioni realizzate in questo settore di ricerca consentono infatti di misurare l’impatto che la riconfigurazione moderna del Medio Oriente ha esercitato sulle identità collettive degli ebrei e dei musulmani, e permettono di restituire un’immagine più equilibrata e interconnessa delle relazioni storiche fra le due religioni, che può costituire un punto di partenza per immaginare le loro relazioni future in termini diversi da quelli del conflitto fra civiltà.

Tra gli obiettivi del pomeriggio, infine, richiamare l’importanza cogente dell’empatia quale “esperienza che mette di fronte all’esistenza dell’altro come altro, alla sua unicità e differenza” e dell’apertura alla possibilità “impensata” che la relazione tra alterità consente, riconoscendo e rilanciando – alla luce di una rinnovata prassi della memoria collettiva – la pluralità di cui ogni singolarità è costituita e che incessantemente costituisce ciascuno/ciascuna di noi.

“Réflexions sur le lexique technique de la poésie mystique persane” è il titolo del seminario che si terrà venerdì 3 maggio alle 10:00 presso la Sala Conferenze del College ISUFI, Campus Ecotekne, via per Monteroni 165, Lecce.

La conferenza, tenuta da Mohammad Ali Amir-Moezzi, École pratique des hautes études, Parigi, sarà introdotta da Carmela Baffioni, Institute of Ismaili Studies, Londra e vedrà la partecipazione e la traduzione di Samuela Pagani, Università del Salento.

Intorno al IX-X secolo ha avuto inizio la straordinaria fioritura della letteratura persiana, che è rimasta fino all’epoca moderna la lingua della spiritualità mistica in tutto l’Oriente musulmano. I poeti iraniani di lingua persiana hanno elaborato un vocabolario simbolico di grande ricchezza, che ha reso celebre la loro arte. Dietro il lessico dell’amore e del vino, della bellezza della natura e dell’essere umano, del libertinaggio e dell’ebbrezza, si nasconde un ulteriore strato semantico che riguarda le pratiche ascetiche e gli esercizi spirituali. La conferenza di Mohammad Ali Amir-Moezzi, islamologo di fama internazionale, esplora questo aspetto meno conosciuto della letteratura persiana rintracciandone le allusioni sparse nell’immenso corpus dei testi medievali.

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