Consulta. No al referendum sull’Autonomia. Ammessi cinque quesiti

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La Consulta ha dichiarato inammissibile il referendum abrogativo della legge sull’Autonomia differenziata delle Regioni. ‘In attesa del deposito della sentenza, la Corte ha ritenuto inammissibile il quesito referendario sulla legge n. 86 del 2024, come risultante dalla sua sentenza n. 192 del 2024. La Corte – si legge in una nota- ha rilevato che l’oggetto e la finalità del quesito non risultano chiari.Ciò pregiudica la possibilità di una scelta consapevole da parte dell’elettore. Il referendum verrebbe ad avere una portata che ne altera la funzione, risolvendosi in una scelta sull’autonomia differenziata, come tale, e in definitiva sull’art. 116, terzo comma, della Costituzione; il che non può essere oggetto di referendum abrogativo, ma solo eventualmente di una revisione costituzionale’.

La Consulta, nello scorso mese, si era già espressa nel merito alla cosiddetta ‘legge Calderoli’, sottolineando – ai fini di compatibilità costituzionali – la necessità di correzioni su sette profili della stessa legge: dai Livelli essenziali di prestazione (Lep) alle aliquote sui tributi. Temi su cui dovrà intervenire il Parlamento.

La Consulta ha dichiarato, invece, ammissibili altri cinque referendum che saranno votati quest’anno. Ecco i quesiti su cui gli italiani saranno chiamati al voto tra il 15 aprile ed il 15 giugno.

  • la richiesta di referendum abrogativo denominata “Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana”;
     
  • la richiesta di referendum abrogativo denominata “Contratto di lavoro a tutele crescenti – disciplina dei licenziamenti illegittimi”;
     
  • la richiesta di referendum abrogativo denominata “Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità”;
     
  • la richiesta di referendum abrogativo denominata “Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi”;
     

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