Da Fazio la giornalista Cecilia Sala/Zaki ‘dimentica’ di ringraziare Giorgia Meloni e il governo per averla liberata

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Il 2025 si apre in modo intenso per Che Tempo Che Fa. La prima puntata del nuovo anno della storica trasmissione condotta da Fabio Fazio ha accolto in studio la giornalista Cecilia Sala, che ha raccontato dell’ingiusta prigionia subita in Iran. ,

Opinione comune, forse non unanime ma largamente condivisa, è che Fabio Fazio sia troppo discreto, gentile e sottomesso per essere un intervistatore appassionante e la stessa leggerezza l’ha riservata alla giornalista Cecilia Sala. È quasi sottovoce che Fazio ha intervistato la reporter, lasciandola libera di esprimere i duri ricordi legati alla prigionia, ma senza mai esagerare nella possibilità di tirar fuori qualcosa di troppo difficile da raccontare. Fabio Fazio mette l’etica prima degli ascolti, e forse è proprio per questo che lo share lo premia così spesso.

La partecipazione a ‘Che Tempo Che Fa’ rappresenta per Sala la prima apparizione televisiva da quando è stata rilasciata, lo scorso 18 gennaio. Da allora, era stato soltanto al suo podcast Stories che, aiutata dal collega e direttore Mario Calabresi, aveva affidato il racconto della sua prigionia lunga 21 giorni. La sala di registrazione è un luogo sicuro, familiare, per Cecilia e lo stesso non si può dire per il grande studio del talk show in onda sul Nove.

La sua è stata una testimonianza  dove gli elementi più intimi si sono alternati a dettagli in grado di fornire una chiara visione della situazione politica in Iran. Sempre con la voce e il cuore rivolti a coloro che, purtroppo, dal carcere non sono stati portati via e si trovano ancora a pagare per colpe mai commesse. Ci vuole una certa dose di sfrontatezza per recarsi in paesi in guerra, afflitti da regimi spietati e autoritari, e svelarne le ingiustizie. Eppure, Sala non osa mai il ruolo dell’eroina, si mostra come una donna umana, paure comprese. E, con un grande sincerità – e, ancora, coraggio – ammette di non aver alcuna intenzione di tornare in Iran, per lo meno “non finché c’è la Repubblica Islamica”.

Bruno Vespa è fortemente contro Cecilia Sala dopo l’ospitata della giornalista reduce dalla prigioni in Iran a Che Tempo Che Fa. Il conduttore di ‘Porta a Porta’ e ‘Cinque minuti’ ha scritto tre tweet durissimi, ritenendo “vergognoso” il fatto che la collega non abbia ringraziato pubblicamente la premier Giorgia Meloni durante l’intervista con Fabio Fazio. Inoltre ha svelato un retroscena inerente a un’ospitata saltata di Renato Sala.

“Grazie a Luciana Littizzetto per aver salvato l’onorabilità della trasmissione ringraziando Meloni, visto che Sala non l’aveva fatto…”, ha scritto Bruno Vespa su X, rimarcando che la comica torinese, in uno dei suoi interventi, si è complimentata con la presidente del Consiglio per il ruolo giocato nella scarcerazione della giornalista.

Spazio poi ad un retroscena televisivo. Vespa ha raccontato che la madre e il fidanzato di Cecilia hanno impedito a Renato Sala, cioè il padre della giornalista, di intervenire a “Cinque minuti”.
“Il giorno della liberazione – ha sostenuto Vespa – la madre e il compagno di Cecilia hanno impedito al padre, quel gentiluomo di Renato Sala che era già nel cortile di via Teulada, di commentare l’evento nei “Cinque minuti” con il ministro Tajani. A voi il commento”.

“Ammiro professionalmente Cecilia Sala – ha scritto il giornalista Rai -. L’ho premiata come presidente del Guidarello per i suoi reportage in Ucraina. Ho seguito con ansia il suo sequestro. Ma che non abbia sentito il dovere di ringraziare Giorgia Meloni è semplicemente vergognoso“.

Poco prima degli interventi di Vespa, anche Daniele Capezzone, direttore del quotidiano Libero, ha criticato Cecilia Sala per non aver mai menzionato il governo, la presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri Antonio Tajani durante l’intervista a CTCF.
“Grande conversazione con Fazio in cui sono mancate solo tre parole: Meloni, Tajani, governo”, ha dichiarato Capezzone.

“La Sala deve essersi liberata per interposta Littizzetto, questo si poteva desumere dalla conversazione”, ha concluso il giornalista, con tono sarcastico.

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