L’aereo è il mezzo di trasporto più inquinante di tutti: immette 285 grammi di anidride carbonica, per ogni chilometro percorso, a passeggero, nell’atmosfera. Considerando che un normale aereo di linea ha, in media, 88 passeggeri, ogni volo produce circa 25 tonnellate di anidride carbonica per chilometro; infatti, l’intero settore è responsabile del 2% delle emissioni globali. Ma se non si può fare a meno di utilizzare energia da fonti non rinnovabili per volare, è possibile però assicurarsi che l’energia ad alimentare l’aeroporto, giorno e notte, tutti i giorni dell’anno, sia il più pulita possibile.
Per questo, Adr ha progettato ed installato il più grande impianto fotovoltaico aeroportuale d’Europa: si tratta di 55 mila pannelli in silicio monocristallino che convertono le radiazioni solari in energia elettrica permettendo, all’aeroporto, di produrre più di 30 milioni di kilowattora di energia ogni anno; basti considerare che una famiglia italiana arriva a consumare solo 2700 kilowattora in un anno. Si tratta di una esorbitante quantità di energia che contribuirà a ridurre le emissioni dello scalo di 11mila tonnellate ogni anno, ma che per Adr rappresenta soltanto l’inizio di un ben più ambizioso progetto di transizione ecologica.
Entro cinque anni, è previsto l’implemento dell’impianto appena inaugurato, con l’obbiettivo di raggiungere il Net Zero Carbon (con questa espressione si intende il completo equilibrio tra emissioni prodotte e “rimosse” dall’atmosfera) entro il 2030, ben vent’anni in anticipo rispetto a quanto previsto per il settore. La quantità di energia che la “Solar Farm” di Fiumicino sarà in grado di produrre corrisponde al fabbisogno energetico di 30mila famiglie italiane. Un’iniziativa che non soltanto permetterà all’aeroporto di ridurre le proprie emissioni in maniera considerevole, ma renderà la struttura più energicamente indipendente e meno soggetta alle continue variazioni di mercato.
