Italo Bocchino presenta a Reggio Calabria il suo libro ‘Perchè l’Italia è di Destra’ insieme a Giuseppe Scopelliti

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Altra importante giornata, a Reggio Calabria, sul fronte culturale-politico. Dopo l’evento con Stefania Craxi, figlia di Bettino, oggi è la volta di Italo Bocchino, figura importante del Centro Destra Nazionale fino a qualche anno fa. Bocchino, presso l’Hotel Torrione, ha presentato il suo libro “Perché l’Italia è di Destra”, insieme a Giuseppe Scopelliti. Fu quest’ultimo a concedergli, nel 2009, la cittadinanza onoraria di Reggio Calabria perché Bocchino fu primo firmatario del decreto su Reggio Città Metropolitana.

Bocchino viene in città per l’amicizia con Scopelliti. Nei contenuti, il libro di Bocchino è importante per Reggio, anche perché la città ha avuta sempre una connotazione politica a Destra, forse perché ha saputo interpretare al meglio quel moto di ribellione allo scippo del capoluogo nel 1970”.

Italo Bocchino ha presentato il suo libro il 24 gennaio, presso l’Hotel Torrione di Reggio Calabria. Al suo fianco l’ex Sindaco e Governatore Giuseppe Scopelliti, che è anche grande amico di Bocchino. Il 16 maggio 2009, infatti, Scopelliti assegnò a Bocchino la cittadinanza onoraria di Reggio Calabria in quanto Bocchino fu primo proponente e firmatario dell’emendamento di Reggio Calabria a Città Metropolitana. “Sono cittadino onorario, ma in questo caso sono più onorato”, ha detto Bocchino.
“Ringrazio per l’invito sulla presentazione del libro. Per me c’è orgoglio ed emozione, intanto perché sono cittadino onorario – e dico anche onorato – il primo firmatario del decreto di Reggio Città Metropolitana. Voi non sapete quanto è importante per voi, è proprio di questi giorni la polemica su Taranto, che ha detto di aver perso 45 milioni di euro per la non scelta di Città Metropolitana”, ha esordito Bocchino in apertura dell’evento moderato dal giornalista Piero Gaeta.

“Il popolo di Centro Destra – ha aggiunto Bocchino – è un popolo compatto, con valori e leader comuni. Lo dimostra il fatto che dal 1994 ad oggi abbiamo lo stesso Centro Destra, che si presenta alle elezioni con una gamba moderata di Forza Italia, una gamba della Lega e una gamba nazionalista che prima era Alleanza Nazionale e ora è Fratelli d’Italia. La Sinistra ha perso invece i suoi elettori perché il Comunismo non c’è più. Da una parte c’è una coalizione coesa, a Destra, dall’altro c’è una banda di individualisti che solo quando governa il Centro Destra riesce a trovare – sull’odio – un modo per unirsi e vincere le elezioni, ma con metodi fallimentari. Diciamolo chiaramente: dall’Unità d’Italia ad oggi la Sinistra non ha mai vinto le elezioni con un candidato, un programma e una classe dirigente di Sinistra. Prima c’è stata la Destra storica, poi il Fascismo, poi la DC, poi Berlusconi e poi Meloni. Le uniche volte al Governo sono state con Prodi, un democristiano durato due anni, o D’Alema e Renzi che hanno fatto dei ribaltoni in Parlamento. Gli unici modi per la Sinistra sono larghe intese, Governi tecnici o ribaltoni”.

Dai corsi e ricorsi storici, Bocchino passa all’attualità, alla campagna elettorale d’odio contro Meloni, alle profezie di sventura poi non verificatesi: “quando eravamo in campagna elettorale, il Centro Sinistra diceva: ‘non votate la Meloni, perché se vince non verrà ricevuta da nessun Capo di Stato, lo Spread raddoppierà, la Borsa e il PIL crolleranno. E’ successo che Meloni è la più appetibile, la vogliono tutti: in Brasile, Argentina, India, con Trump. Lo Spread con Draghi e la Sinistra era a 250 e ora è a 130, la metà. La Borsa ha fatto più 25% da quando c’è la Meloni e il PIL continua a salire. Demonizzare l’avversario è perdente a prescindere”.

“Il Premierato è una necessità, oggi la politica non può attendere i tempi delle lunghe mediazioni come una volta. L’elezione diretta del Presidente del Consiglio l’aveva proposta il PD con Renzi Segretario e prima ancora D’Alema aveva proposto il semi Presidenzialismo. Non capisco lo scandalo in questo. Gli elettori decidono, quello governa, se governa bene lo confermano altrimenti va a casa. Sarà approvata a fine legislatura, poi si farà un referendum nella prossima legislatura e decideranno gli italiani”.

“Riforma della Giustizia? Anche la Sinistra sa che ce n’è bisogno, tant’è che sulla separazione delle carriere ha votato contro ma non ha protestato. Uno dei più grandi teorici della separazione delle carriere è stato Agostino Viviani, nonno di Elly Schlein, per cui anche lei lo sa. Sarà approvata e va bene. Se io sono un cittadino e vado a processo, dobbiamo essere alla pari con chi mi accusa. E’ come se ci sono due capitani di squadre di calcio che si scontrano, uno dei due scopre che l’altro ha cenato con l’arbitro la sera prima. Scoppierebbe uno scandalo e questo succede nella Magistratura”.
“L’Autonomia? La norma l’ha fatta la Sinistra, nel 2001, con solo 4 voti di scarto. La norma c’era, ora bisognava attuarla. Io sono cittadino di Reggio e devo avere lo stesso livello di assistenza di uno di Bolzano. Questa è una grande sfida per il Sud, perché così cominciano a spendere ed evitiamo sprechi e corruzioni”.

Alla domanda di Peppe Caridi sul Ponte sullo Stretto, Bocchino risponde così: “penso che una grande Nazione debba dotarsi di infrastrutture anche simboliche. Il Ponte sullo Stretto non è soltanto un Ponte che serve a far passare auto e treni, ma anche una grande opera ingegneristica, che crea un volano di turismo ed economia. La contrarietà dell’opposizione è ideologica, non fa bene a chi la critica”.

“L’Italia è di Destra e questo si denota nelle elezioni del 1948, del 1994 e del 2022, che si spera possa essere la Terza Repubblica. Gli italiani sono un popolo di Destra che, in ogni momento, ribadisce la sua volontà di votare a Destra, per andare contro la Sinistra, che dall’Unità d’Italia non ha mai avuto un leader“, ha aggiunto Bocchino.

“‘Giorgia Meloni è una di noi’. E’ quello che Aldo Cazzullo si sentì rispondere da un netturbino che lo fermò in strada. Cazzullo, da uomo di Sinistra, criticava il Premier in tv. Fino alla caduta del muro di Berlino la Sinistra aveva il Comunismo come modello e dopo la caduta del muro ha dovuto scegliere un’altra bandiera, quella dell’immigrazione e dei diritti civili. E’ per questo che i lavoratori, che prima votavano la Sinistra, ora si sono arrabbiati con quella stessa Sinistra. I lavoratori hanno paura dell’immigrazione clandestina. I diritti Lgbtq+? La loro comunità deve avere tre volte i nostri diritti, certo, ma sono l’1,6% della popolazione ed è possibile che per la Sinistra l’1,6% deve spiegare alla restante parte come si ama, come ci si abbraccia, quale profumo bisogna usare? E’ qui che entra la Meloni ed è per questo che lei è diventata un tutt’uno con il popolo”.

Sulla parte del libro legata alle classi dirigenti. “Nelle cene, nei tavoli, mi fanno: ‘la Meloni è bravina, ma tutto intorno che schifezza’. E così ho studiato un po’ e mi sono accorto che di ogni epoca e Governo si dice così. E poi di noi si diceva: ‘eh ma voi eravate un’altra cosa’. Però se noi abbiamo preso il 15% e loro il 30% allora loro hanno ragione. Io nel libro dico che il Ministro degli Esteri oggi è Tajani, che ha avuto il ruolo più importante all’interno dell’Unione Europea. Prima c’era Gigino Di Maio, che mi vendeva il caffè allo stadio di Napoli. Il Ministro della Giustizia ora è Nordio, il M5S aveva Fofo Dj. All’Istruzione c’è un Preside come Valditara, così come Schillaci, mentre il M5S aveva la Azzolina e Speranza. Di cosa parliamo?”.

Il familismo

“Pittella, Franceschini, Fratojanni hanno messo familiari in politica, però noi non abbiamo detto niente. E invece loro parlano di Arianna Meloni e Lollobrigida. Polemiche inaccettabili su di loro. Per questo ho difeso anche Lollobrigida, che è stato eletto tante volte a Roma, con sette legge elettorali diverse. Non c’è familismo”, fa notare Bocchino.

“Ringrazio Bocchino dopo 16 anni per quello che ha fatto. Nel libro Italo realizza un percorso fantastico, ma che nessuno riesce a raccontare. Ha messo dentro le contraddizioni di una Sinistra che, se sbaglia Lollobrigida viene enfatizzato, se sbagliano i Ministri del Centro Sinistra e del M5S passa in secondo piano. Italo, con grande coraggio e forza, riesce a smontare le accuse, anzi a ribaltarle e a dimostrarle”, ha detto Giuseppe Scopelliti

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