Matteo Salvini lo sapeva: la candidatura del generale Vannacci alle elezioni europee di giugno avrebbe creato dei malumori. Ma non tanti come quelli che stanno venendo allo scoperto in queste ore e che avranno un loro seguito nelle urne. Il nord è un magma in continuo movimento contro il segretario della Lega. La scelta di candidare il militare piace a pochi in quella che un tempo era la culla elettorale leghista ed a pezzi da novanta del partito ma è difesa a spada tratta dal segretario. La candidatura di Vannacci “si chiama democrazia. Se qualcuno decide legittimamente di candidare una persona che è in carcere all’estero con accuse pesantissime, perché non dovrebbe chiedere il voto agli italiani anche un uomo che ha servito e difeso l’Italia nel mondo, dall’Iraq all’Afghanistan?”, dice Salvini. La speranza del segretario è quella di utilizzare il nome del militare per intercettare voti che non andrebbero mai alla Lega con la speranza di non soccombere nelle urne elettorali. La posta in gioco per il leader leghista è alta: la segreteria del partito. Se Forza Italia dovesse prendere più voti della Lega ed il generale Vannacci, quindi, non dovesse rivelarsi quel valore aggiunto il partito sarebbe pronto a chiedere la testa di Salvini. E lui non avrebbe scelta: lasciare la segreteria. Anche se il posto nell’esecutivo non sarebbe a rischio. Due pezzi da novanta del partito escono allo scoperto e criticano la scelta del leader di candidare il militare a discapito di militanti che hanno fatto la storia leghista. Il primo è il presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia. “Spero possa contribuire a fare delle liste forti e a ottenere un buon risultato per la Lega, io sono molto contento dei candidati proposti in Fvg, candidature di valore ed espressione del mio territorio”. Massimiliano Fedriga è chiaro: non sosterrà Vannacci. “Io lavorerò per questi tre candidati, visto che al massimo si possono esprimere tre preferenze”. E poi è la volta di Gian Marco Centinaio, il vice presidente del Senato. “Ho detto nei giorni scorsi che avrei votato chi si è fatto il mazzo sul territorio e confermo. Per fortuna, ci sono le preferenze e, di conseguenza, si può votare uno come si possono votare tanti altri. E ce ne sono tanti altri validi nel mio partito. La mia posizione non cambia”. Ma ci sono altri esponenti di peso che per ora non vogliono esprimere pubblicamente il loro dissenso per paura di ripercussioni politiche. Sulla candidatura di Vannacci interviene anche il ministro della Difesa Guido Crosetto, che commenta in modo ‘sarcastica’ la scelta leghista. “Era chiaro da mesi che lo avrebbe fatto. Sarà certamente eletto e le istituzioni europee potranno godere del suo contributo di idee e valori. Sono certo che la sua presenza aiuterà elettoralmente la Lega. Una scelta win-win, come si dice. Per lui, per la Lega e per l’esercito”. Affermazioni che non sono piaciute al vicesegretario leghista Andrea Crippa. “Anche lui ha tanto seguito nelle forze armate e in Leonardo. E visto che ha così tanto seguito si candidi e si misuri in una campagna elettorale difficile e dispendiosa. Il ministro ha anche detto che Vannacci ha lo stesso senso dello Stato di Salvini. Bene, dimostri anche lui di avere senso dello Stato, dia un contributo, si conti e prenda le preferenze in una campagna elettorale faticosa e dispendiosa. Sarebbe anche questa un’operazione win-win per tutti e, vista l’esperienza di Crosetto in Leonardo, darebbe un grande contributo al centrodestra europeo”. E il diretto interessato, intervenendo a ‘ Un giorno da pecora’ su Radio 1, dice di aver “deciso negli ultimi giorni” di scendere in campo. “Tre giorni fa e ho scritto un messaggio a Salvini su whatsapp. Mi ha risposto che era molto contento della decisione. Vorrei donare loro un’Italia e un’Europa migliore”.
La candidatura di Vannacci spacca la Lega. Salvini rischia la segreteria
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