Lo spettacolo al teatro Golden con la regia di Giovanna Calì insieme all’associazione Un Nuovo Giorno e l’Accademia “Artisti Senza Nome”.
PALERMO – Hanno recitato, accogliendo con emozione gli applausi gioiosi del pubblico e mettendo da parte, per un giorno, le preoccupazioni e le sofferenze legate alla loro situazione di vita. Sono quattro persone (Issa Traore, Emmanuel Ogwu, Rochdi Daoura e Ayoub Ouadi) in esecuzione di pena esterna che al teatro Golden, si sono esibiti insieme ai giovani attori e le ballerine nel musicol “Il diario di Mamma Mi-Aiuterà a trovarlo?”con la direzione artistica e la regia di Giovanna Calì. Lo spettacolo è avvenuto con la collaborazione dell’associazione Un Nuovo Giorno Odv e dell’Accademia “Artisti Senza Nome”. Inoltre, la direzione di scena è stata di Siria Sparacello mentre le coreografie di Nadia Genova A.S.D. Tersicore’s e la direzione musicale di Marco Dentici & Roberta Pace. Per l’occasione era presente Maria Letizia Di Liberti, dirigente generale del Dipartimento della Famiglia e delle Politiche Sociali.
“Sono uscito dal carcere Pagliarelli la scorsa settimana – ha raccontato Issa Traore di 34 anni, originario del Mali – e sono stato accolto dentro l’housing sociale dove sono in affidamento in prova per un poco di tempo. Potere recitare in un teatro è un’esperienza bella che mi sta facendo riprendere a vivere. Dopo gli anni in carcere, sto scoprendo tante cose nuove che non ho mai avuto nella mia vita”. “Quello che sto facendo mi piace molto perchè è una occasione straordinaria – ha continuato Emmanuel Ogwu di 56 anni, originario dalla Liberia -. E’ un modo per superare tutto quello che è successo nel passato, imparando cose nuove per vivere in maniera diversa”.
“Hanno partecipato solo i ragazzi in affidamento in prova perchè hanno degli orari più flessibili – ha aggiunto Antonella Macaluso, presidente di Un Nuovo Giorno -. Altri quattro di loro hanno potuto assistere allo spettacolo. Per alcuni è stata, infatti, l’occasione di entrare per la prima volta in un teatro. Purtroppo, per altri cinque di loro, invece, non è stato possibile recitare sul palco a causa delle procedure burocratiche che sono ancora troppo lente e cavillose”. “Anche questa volta parliamo di teatro dell’inclusione perchè i giovani dell’accademia teatrale musicale hanno partecipato insieme alle persone del circuito penale – ha sottolineato la direttrice artistica Giovanna Calì -. In particolare, li abbiamo inseriti in alcune scene per abituarli, a poco a poco, al lavoro teatrale. E’ bello che si possa creare una relazione armonica tra giovani e persone che hanno storie e vissuti molto diversi”.
“Anche questo rientra nelle attività di integrazione che, insieme alle associazioni, portiamo avanti a favore delle persone con fragilità sociale – ha affermato Maria Letizia Di Liberti, dirigente generale del Dipartimento della Famiglia e delle Politiche Sociali -. E’ molto importante, in questo caso, relazionarsi con persone che vivono una normalità di vita che, loro in esecuzione esterna di pena, stanno, a poco a poco, riprendendo. Insieme a Cassa delle Ammende sosteniamo la seconda edizione del progetto Ortis a Palermo e del progetto Koinè a Catania. Pertanto, seguiamo le loro attività che stanno dando buoni risultati. Con queste realtà siamo impegnati, inoltre, con il Fondo Sociale Europeo nell’Avviso 12 che attiene alla formazione e ai tirocini che, certamente, sono molto utili per un loro futuro lavorativo.