Carabinieri – Il reparto radiomobile è uno degli importanti “front office” per i cittadini

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Uno dei reparti territoriali dell’Arma dei carabinieri di maggior riferimento dell’utenza è il reparto radiomobile. Con l’entrata in vigore, da metà dicembre scorso, del nuovo codice della strada si intensifica ancor più il lavoro del reparto radiomobile dei carabinieri e, in modo particolare, di quello del comando provinciale di Bari, che opera in uno dei più importanti dei quattordici contesti metropolitani del Paese. Si tratta di un reparto territoriale dell’arma che si può considerare il “front office” itinerante della Benemerita che opera e assicura, ininterrottamente, il controllo del territorio ventiquattro ore al giorno, 365 giorni l’anno. Tra i compiti di questo reparto c’è quello di intervenire rispetto alle chiamate di emergenza di varia natura. Dagli incidenti stradali, alle rapine, dai furti agli scippi, dagli stupri alle violenze domestiche, dalle sparatorie alle risse e, ovviamente, dai furti o alle truffe. Un lavoro, questo, che presuppone una preparazione a tutto tondo degli operatori che devono essere conoscitori profondi del territorio, per intervenire il prima possibile sul luogo dal quale è arrivata la segnalazione. Ma i carabinieri “radiomobilisti” hanno un portfolio professionale che deve vantare la grande capacità di guidare, nel rispetto delle norme ad alta velocità, conoscere approfonditamente il codice della strada, ovviamente il codice penale, le tecniche psicologiche di approccio al problema e la lucidità di valutazione immediata del tipo di pericolo o reato per il quale sono chiamati a intervenire.

Un reparto del comando provinciale che a Bari è agli ordini del generale di brigata, Gianluca Trombetti che, a Bari, ed è comandato dal 37enne maggiore, di origini salernitane, Francesco Esposito e che dispone di un parco automezzi diversificato e altamente tecnologico, costituito dalle cosiddette macchine veloci, e potenti motociclette, coordinate sul territorio dalle centrali operative che, attraverso il “112”, numero unico di emergenza europea, forniscono risposta alle richieste di soccorso e per lo svolgimento del servizio istituzionale.  Guardando i dati spicca che, nell’ultimo anno, il nucleo radiomobile ha registrato un incremento sia delle denunce in stato di libertà che degli arresti in flagranza di reato. Numeri che rappresentano un dato in costante aumento nella repressione dei reati perseguiti, con un incremento del 26 per cento delle denunce a piede libero e un aumento del 10 dieci degli arresti in flagranza di reato.

A questi numeri vanno aggiunti quelli relativi ai controlli alla circolazione stradale che rispetto al 2023, segnano un incremento del 20 per cento. Ma il lavoro del radiomobile dei carabinieri non è solo repressione alla quale si aggiunge una riposta quotidiana sul piano della prevenzione e nel contrasto a fenomeni di illegalità diffusa e di degrado urbano, in particolar modo i reati predatori e quelli legati alle sostanze stupefacenti, facendo sentire ancora di più la presenza dell’arma e rispondendo alla crescente richiesta di sicurezza da parte della popolazione. Sul fronte repressivo i dati dicono che il reparto nell’ultimo anno ha effettuato 57 arresti di cui due nei confronti di minorenni e 16 di stranieri, con la media di un arresto ogni sei giorni circa. Il numero degli arresti più alto, 17 ha riguardato la droga, a seguire il numero di ammanettati per esecuzioni di provvedimenti dell’autorità giudiziaria, furti e resistenza a pubblico ufficiale. Non meno importati i 5 arresti per tentato omicidio, di cui 2 minorenni, i 4 per maltrattamenti familiari e evasioni, uno stupro e detenzione illegale di armi, 3 per rapina e rissa.

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