Fra poco più di tre settimane la Germania torna al voto anticipatamente. Ogni tema, dall’andamento catastrofico dell’economia, alla guerra in Ucraina, alle tensioni annunciate con la nuova America di Trump, è praticamente comparso dal dibattito pubblico per lasciare alla sola questione dell’immigrazione il compito di canalizzare il consenso. L’estrema destra si è fatta carico, come sempre in ogni Paese europeo e negli stessi Stati Uniti, di mantenere alta la tensione, con manifestazioni e comizi infuocati. Il risultato è un consenso stimato dai sondaggi superiore al 20% e probabilmente destinato a crescere ancora.
In questa situazione la CDU, la Democrazia Cristiana tedesca, il partito che fu di Angela Merkel, ha stravolto la sua politica di apertura ai migranti per farsi campione della chiusura dei confini. Il 29 gennaio 2025, il Bundestag ha visto un dibattito infuocato come da anni non capitava sull’approvazione di una mozione per un piano in cinque punti proposto dalla CDU per aumentare i controlli alle frontiere e detenere o respingere chi ha documenti irregolari, anche se in cerca di asilo politico. Una proposta non in linea con le leggi europee, come hanno sottolineato il cancelliere Olaf Scholz (SPD) e il candidato cancelliere dei Verdi Robert Habeck, fra gli altri. Ma la mozione è stata approvata da 348 deputati, mentre 345 hanno votato contro e 10 si sono astenuti. Il partito liberale, FDP e l’AfD hanno espresso il loro sostegno alla mozione. SPD, Verdi e Linke l’hanno respinta.
La svolta storica della CDU
Il partito di Sarah Wagenknecht, BSW, di sinistra, si è astenuto, ma intende sostenere una proposta di legge che la CDU vuole presentare. Anche in questo caso sono previste proposte molto restrittive in merito, ad esempio, al ricongiungimento familiare. Anche l’estrema destra di AfD tornerà a votare insieme alla CDU.
L’urgenza di inasprire le sanzioni promossa dalla CDU di Friedrich Merz è stata sentita da parte della politica tedesca dopo l’attentato del 22 gennaio di Aschaffenburg, in Baviera, in cui un uomo afghano con problemi psichici ha ucciso due persone, fra cui un bambino di 2 anni di origine siriana. Non c’erano motivazioni politiche, ma negli ultimi mesi si erano verificati in Germania altri attacchi mortali da parte di stranieri, ad esempio al mercatino di Natale di Magdeburgo, con sei vittime e circa 300 feriti ed una motivazione anti-islamica, o a Solingen, durante una festa popolare, con tre vittime, un attacco invece di matrice islamista.
In Germania, dopo anni di isolamento politico imposto all’Afd, il partito sovranista di destra è stato determinante nell’approvazione di una mozione dei cristiano-democratici al Bundestag, scatenando una tempesta politica e mediatica.
Friedrich Merz, guida della Cdu, vince eppure si trova costretto a giustificarsi, visto che per la prima volta nella storia tedesca, la Cdu vede passare una propria mozione con i voti di Alternative für Deutschland, mettendo fine al cordone sanitario che per anni ha tenuto il partito di Alice Weidel e Tino Chrupalla — entrambi leader — ai margini della Bundespolitik.
Merz ha precisato che «una decisione giusta resta giusta anche se votata dalle persone sbagliate», quasi a motivare il sostegno ricevuto da Afd. Parliamo di una misura considerata necessaria dalla stragrande maggioranza dei tedeschi che viene trasformata in una questione morale, solo perché sostenuta anche da chi dovrebbe restarne fuori.
Il premier ungherese Viktor Orbán dice la sua: «Buongiorno Germania! Benvenuta nel club!». E Weidel replica: «Buongiorno Ungheria! Grazie Victor, sono felice di fare parte del club
Angela Merkel critica duramente Merz, ricordandogli il discorso del 13 novembre, quando aveva promesso di non costruire maggioranze con la destra di Weidel. «Ritengo sbagliato aver consentito consapevolmente una maggioranza con i voti dell’Afd», ha dichiarato, parlando di «grande responsabilità politica nazionale» e chiedendo a tutti i partiti democratici di lavorare insieme «con toni moderati» e «sulla base del diritto europeo applicabile», al fine di «prevenire in futuro attacchi terribili come quello di Magdeburgo».
Anche il cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz tuona contro Merz, definendolo «un giocatore d’azzardo» e accusandolo di portare la Germania sulla strada dell’Ungheria.
Eppure, il vero problema non è chi ha votato la mozione, ma il fatto che il governo tedesco si rifiuta di affrontare il caos migratorio e non è un caso che la Cdu abbia presentato mozioni per rafforzare i controlli alle frontiere, accelerare le espulsioni e incarcerare gli irregolari recidivi. E non è un caso che AfD abbia colto la palla al balzo per sostenerle. Se Scholz e i Verdi si rifiutano di fare ciò che persino la Danimarca e la Svezia stanno già facendo, qualcuno dovrà pur riempire il vuoto lasciato dai socialisti.
La destra identitaria è ora al secondo posto con oltre il 20% dei voti in vista delle elezioni del 23 febbraio, e si dichiara pronta a formare una coalizione con l’alleanza di centro-destra Cdu/Csu dopo gli scrutini, nonostante Merz abbia sempre frenato su quest’ipotesi.
Migliaia di persone si sono riunite davanti alla sede della Cdu a Berlino per protestare per il voto al Bundestag, dove due mozioni dell’Unione cristiano-democratica sul tema dell’immigrazione sono state approvate con i voti dell’Afd. Secondo la polizia, seimila persone si sono presentate davanti al quartier generale del partito di Friederich Merz, ben oltre le quattromila registrate, mentre è atteso al Bundestag un nuovo voto, questa volta su un progetto di legge sempre sui migranti.
A convocare la protesta l’alleanza “Insieme contro la destra”, all’insegna dello slogan “Nessuna cooperazione con l’Afd”. Una lettera aperta contro collaborazione tra Cdu e AfD è stata firmata da centinaia di musicisti, attori e presentatori Tv tedeschi per criticare la collaborazione tra l’Unione cristiano democratica (Cdu) e la destra considerata estrema.