Il premierato di fatto

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Lo scopo della maggioranza è quella di riscrivere la Costituzione senza modificarla. Sembra un controsenso ma non lo è. Introdurre un premierato di fatto modificando la legge elettorale è un modo per mascherare la sconfitta per non essere riuscita a riscrivere la Costituzione. Del resto la modifica della Costituzione sulla Presidenza del Consiglio avrebbe in un certo qual senso limitato i poteri del Presidente della Repubblica e sarebbe stato in ogni caso sottoposta a referendum, con tutti i rischi del caso ( Renzi docet ) . Da qui nasce la nuova strategia della Meloni e della sua maggioranza di riscrivere la legge elettorale e così facendo per vie traverse raggiungere la metà . Quindi si aggirano le regole costituite e sotto certi aspetti si ingannano i cittadini. A cominciare da Berlusconi si sono gettate le basi per fondare la democrazia del Capo. Tornando alla riforma della legge elettorale ci soffermiamo sui meccanismi che potrebbero essere modificati per raggiungere l’ obiettivo di rafforzare il potere esecutivo. Ad esempio si potrebbe pensare ad un premio di maggioranza per blindare il vincitore e bloccare il vinto. O addirittura due super premi, a quanto pare : il 51% dei seggi alla coalizione di liste collegate che raggiunga il 35% dei voti; il 55% dei seggi se invece la coalizione tocca la soglia del 40% . È una sorta di Porcellum sotto mentite spoglie, la legge elettorale che la Consulta dichiaro’ incostituzionale. Le considerazioni al riguardo sono diverse. Prima: premi e lacciuoli non possono falsare la volontà degli elettori, mistificando il oro voto. Se si vuole una vera investitura da parte del corpo elettorale, l’ unica via seria da percorrere è il doppio, che però non piace al centro destra che temo o che questo avvantaggi la sinistra. Seconda: se la legge elettorale mira ad introdurre una sorta di premierato di fatto in luogo della Repubblica parlamentare, allora è incostituzionale. Non si può interpretare la Costituzione in modo estensivo , cambiando la legge elettorale. La stessa Carta Costituzionale non avrebbe più ragione di esistere. Terza : Il premio di maggioranza è sempre portatore di una forte sovra- rappresentazione della lista di maggioranza relativa, violando il principio dell’ eguaglianza del voto. A questo punto la Consulta non avrebbe problemi a cestinarla .

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